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Industria manifatturiera: dopo due anni positivi ora domina l'incertezza

Grande fiducia nella capacità del mondo imprenditoriale italiano di superare tutte le sfide

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MILANO Numerosi elementi di incertezza, ma anche la capacità del mondo imprenditoriale italiano di reagire alle sfide. Questo il “filo rosso” degli interventi che hanno animato la seconda parte di “Caro-acciaio: l’impatto sui bilanci dell’industria”, terzo appuntamento con Bilanci d’Acciaio 2023 svoltosi a Milano, nella sala convegni di ANIMA Confindustria meccanica varia. Alla tavola rotonda moderata da Francesca Morandi (content manager di siderweb) hanno partecipato Gianmarco Giorda (direttore generale ANFIA), Massimo Angelo Deldossi (vicepresidente ANCE), Marco Nocivelli (presidente ANIMA), Francesco Brunelli (presidente Regesta) e Paolo Gambarini (responsabile Mercato Imprese Lombardia Ovest BPER Banca).

Auto: serve un riequilibrio anche tra costruttori e componentisti
«Come Anfia rappresentiamo sia i costruttori che i componentisti – ha premesso il direttore generale di ANFIA, Gianmarco Giorda –. Negli ultimi anni i costruttori auto sono andati abbastanza bene perché sono riusciti a ribaltare a valle l’aumento dei costi delle materie prime. La stessa cosa non si può dire per la componentistica, che ha assorbito i costi senza però che questi fossero riconosciuti dai costruttori». Un fenomeno che ha invertito quello che è successo negli anni precedenti al 2021. «In più - ha aggiunto Giorda - la nostra componentistica ha una produzione di auto del nostro Paese contenuta, e quindi si rivolge all’export con le relative problematiche legate alle disparità di condizioni e di incentivi dei diversi Paesi dell’Unione, soprattutto sul fronte della transizione green». Affrontando la quotidianità, il rappresentante di ANFIA ha rimarcato come, nonostante l’incertezza sul futuro della mobilità elettrica, si sia riusciti a “raddrizzare” il dossier Euro 7 e a rendere la proposta «sì ambiziosa» ma con target raggiungibili. «Il prossimo tema da affrontare è quello dei target CO2 su veicoli pesanti e autobus, in cui gli obiettivi al 2040 prevedono attualmente che il 90% di camion e bus dovrà essere a zero emissioni. Forse è un target eccessivo e speriamo che il confronto aiuti anche in questo caso a riportare l’Ue verso obiettivi effettivamente raggiungibili». 

Costruzioni: in vista un 2024 in calo con l’incognita PNRR
«Abbiamo avuto un 2020 e un 2021 di crescita che proprio in questo trimestre si sta fermando – ha spiegato il vicepresidente di ANCE Massimo Angelo Deldossi - e stimiamo un primo semestre del 2024 in discesa per la filiera delle costruzioni. È ancora da valutare però l’effetto del PNRR, che potrebbe migliorare le stime attualmente negative sul prossimo anno. Serve superare gli ostacoli che fino ad oggi ne hanno frenato la massa in opera». Sul PNRR, infatti, Deldossi ha denunciato un’incertezza del diritto legata a indicazioni che continuano a cambiare. «In questo contesto le imprese non riescono a fare pianificazione – ha aggiunto il vicepresidente di ANCE -. Una problematica che riscontriamo a livello italiano e, in parte, anche a livello europeo, se pensiamo alla normativa per l’efficientamento energetico degli edifici. Anche le modifiche chieste all’Ue sul PNRR dimostrano una difficoltà e in certi casi incapacità di gestire gli appalti. Forse concentrare gestione, risorse e progetti non sui Comuni ma sulle Regioni avrebbe migliorato l’efficienza amministrativa».
Infine, Deldossi ha evidenziato come gli aumenti dei costi delle materie prime che si sono innestati in questo contesto nel 2021 abbiano reso ancor più complessa l’operatività delle aziende dando vita al rallentamento che stiamo vedendo oggi.

Meccanica: servono investimenti connessi a Industria 4.0
Marco Nocivelli, presidente di ANIMA, ha detto di ritenere che il periodo delle incertezze è destinato ad allungarsi. Complice il fatto che «i nostri partner commerciali in Germania sono in difficoltà, nessuno pensa a incrementare gli investimenti». Anche perché «le istituzioni devono ancora capire che dovrebbero stanziare denaro per gli aiuti alle aziende in questo senso. Come federazione, faremo del nostro meglio per far comprendere l’importanza dell’Industria 4.0». Ancora, «credo che un fattore di cui tenere conto sia il fatto che gli Stati Uniti sono diventati il maggior esportatore di petrolio e che, sempre gli Usa, stiano spostando gli investimenti dalla Cina verso l’India». A ciò si aggiungono l’incertezza degli esiti della guerra russo-ucraina, con l’Ucraina che, «foraggiata dall’Europa in maniera importante, alla fine del conflitto potrebbe avere un costo del lavoro simile a quello della Serbia» e «la continua svalutazione della lira turca». Ciononostante, Nocivelli si è detto fiducioso della capacità degli imprenditori italiani di reagire alle avversità. «Le imprese della meccanica in particolare sono molto veloci nel cambiare la loro attitudine, nel reagire in maniera corretta» ha rimarcato. L’imprenditoria italiana, ha rimarcato il presidente di ANIMA, «punta molto sulla ricerca, per esempio di materiali di sostituzione, che possano garantire le stesse caratteristiche pur essendo diversi». E sta guardando molto ai temi della riciclabilità e riusabilità. «L’Europa – ha continuato Nocivelli – spinge forse in modo eccessivo su alcuni punti; bisognerebbe essere più razionali, ma ciò non significa che questa non sia la strada giusta. Non tutti hanno ben presente che il costo per MWh delle rinnovabili è diventato estremamente competitivo, e ancora esse non hanno raggiunto il loro picco. Prima o poi questa cosa ci investirà. L’Ue spinge perché la transizione avvenga il prima possibile anche per ragioni di sicurezza energetica, ma ad ogni modo si tratta di un trend ineluttabile. Vale la pena cercare di seguirlo». ANIMA intende «aiutare gli imprenditori ad avere certezze sulle materie prime e le metodologie che utilizzeranno, sul fatto che queste stesse metodologie possono essere certificate per rispondere ai temi ESG e creare valori significativi».

Regesta: in sviluppo software per monitorare le emissioni
Un’attitudine, quella delle imprese a valle nell’adattarsi rapidamente, che ha riscontrato anche Francesco Brunelli, presidente di Regesta. «Mentre per i produttori di acciaio modificare un processo è un impegno non di poco conto, per le aziende qui rappresentate (quelle dei settori delle costruzioni, dell’automotive e della meccanica, ndr) la propensione al cambiamento e la velocità con cui questo avviene sono maggiori». Tra i temi che stanno emergendo con maggiore forza ci sono «quelli legati all’impatto delle emissioni, nell’ambito dei quali stiamo avviando con i nostri produttori di software produzioni sperimentali per tracciare quasi in ottica contabile le emissioni, in modo da poterle rendicontare in maniera precisa». Brunelli ha posto inoltre l’accento sul tema della formazione, «progetto a noi caro perché ci accompagna fin dalla nascita. Nel post-Covid in particolare, abbiamo avviato dei progetti che hanno cercato di portare nella vita in azienda non solo la formazione legata alla nostra professione, ma anche stimoli che si sono tradotti in una miglior comunicazione tra di noi e nello sviluppo di progetti che hanno fatto bene non solo all’azienda ma anche alla comunità».

BPER: vogliamo mantenere il supporto agli investimenti delle aziende
I dati che registriamo sul settore manifatturiero italiano sono positivi – ha affermato Paolo Gambarini, responsabile Ufficio mercati imprese Lombardia ovest BPER Banca -; il tessuto delle imprese si dimostra solido sia patrimonialmente che finanziariamente. Lo stesso naturalmente vale per il settore dell’acciaio, che a mio giudizio chiuderà il 2023 con dati ancora positivi. BPER Banca è impegnata nel sostenere lo sviluppo delle aziende, in particolare agevolando i progetti di investimento per l’innovazione e la crescita».  
Progetti di investimento che per il rappresentante del credito rappresentano una delle attività principali su cui una realtà come BPER Banca si vuole concentrare. 
«Il sostengo agli investimenti è un qualcosa che facciamo quotidianamente ascoltando gli imprenditori e concedendo finanza per supportarli. “Cerca Bandi”, per esempio, è uno strumento innovativo a supporto delle aziende. Si tratta di una piattaforma informatica accessibile gratuitamente da parte dei clienti di BPER Banca che offre la possibilità di consultare tutti bandi attivi sul territorio nazionale, con schede dettagliate aggiornate, con l’opportunità di attivare un servizio di matching tra le caratteristiche dell’azienda e i termini dei singoli bandi per evidenziare, tra i tanti, i bandi target». 


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