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Cauto ottimismo per il 2024

Riccardo Benso, Giuseppe Pasini e Stefano Vittorio Kuhn alla presentazione nazionale di Bilanci d'Acciaio 2023

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TRAVAGLIATO (BS) - Posizioni distanti su un tema come quello dell'export di rottame, ma convergenti sul fatto che il momento di debolezza del mercato possa essere vicino alla fine. E, ancora, consenso sulla necessità che le opere del Pnrr vengano messe rapidamente a terra. Queste in sintesi le opinioni espresse dai relatori della tavola rotonda di Bilanci d'Acciaio 2023, evento di presentazione nazionale dei risultati finanziari della filiera dell'acciaio. Tavola rotonda alla quale hanno partecipato Riccardo Benso, presidente di Assofermet, Giuseppe Pasini, presidente di Feralpi Group, e Stefano Vittorio Kuhn, chief retail & commercial banking officer di BPER Banca. 

Benso: «Ottimista sul fatto che il mercato sia vicino al giro di boa»

«Come Assofermet, non siamo stati consultati per i negoziati dell’accordo Usa-Ue sui dazi applicati ad acciaio e alluminio». Così il presidente dell’associazione dei distributori siderurgici, Riccardo Benso, che ha espresso il rammarico di non essere stato capace, nel corso del suo doppio mandato, a far sì che la «parte bassa» della filiera godesse di maggiore considerazione nei tavoli all’interno dei quali venivano prese decisioni fondamentali. «Noi amiamo il confronto, lo ricerchiamo in tutti i modi. Ci abbiamo messo un’intraprendenza e uno sforzo enormi, ma probabilmente ci sono responsabilità che sono un po’ corali all’interno dei meccanismi di filiera». «Dopodiché – ha precisato – il mondo della trasformazione e dell’utilizzo viene trascurato anche perché più frantumato, forse meno rappresentato. Per questo ci siamo fatti associazione che guarda molto questo aspetto. Dobbiamo aiutare questa parte a crescere, in quanto la manifattura europea è legata in modo forte all’export».

Sull’evoluzione del mercato, Benso si è detto moderatamente ottimista. «Quest’anno ha avuto una prima fase assolutamente positiva, che purtroppo non è durata molto. In primavera – ha ricordato - è iniziato un ciclo negativo che si è protratto anche dopo l’estate. Hanno pesato vari fattori che ora rischiano di sommarsi alla crisi mediorientale. Ma, a meno che non deflagri in maniera totale, questa ha delle caratteristiche molto differenti da quella russo-ucraina, anche come impatto sulla filiera siderurgica. Partendo dal presupposto che quello che accadrà non è nelle nostre mani, quello che stiamo vedendo in questo momento secondo me è già una fase di miglioramento. Credo siamo vicini a un giro di boa e inizieremo a vederne i risultati più tangibili nel primo trimestre del prossimo anno».

Il presidente di Assofermet si è infine espresso sul tema delle esportazioni di rottame, in merito al quale ha tenuto a precisare che l’associazione non ha una posizione dogmatica: «Noi abbiamo sempre manifestato la nostra disponibilità ad accompagnare il percorso in atto. Dobbiamo osservare quello che sta avvenendo, l‘evoluzione del sistema. L’Italia è virtuosa nel recupero del rottame. Per questo ci sembra paradossale mettere per forza un “tappo” all’export di questa materia prima che dobbiamo invece accompagnare nell’utilizzo, in quanto sarà protagonista dei processi di decarbonizzazione. Sarebbe pericoloso anche perché esistono normative molto stringenti sulla raccolta dei rottami». Benso, sottolineando che Assofermet non ha approcci ideologici «nemmeno su regolamenti come la Salvaguardia Ue», ha quindi invitato Federacciai a un confronto aperto sul tema: «Mettiamo i dati sul tavolo e avviamo una discussione aperta, anche moderata da attori terzi».

Pasini: «Dobbiamo batterci perché ogni euro del Pnrr venga utilizzato appieno»

Il presidente di Feralpi Giuseppe Pasini ha condiviso la preoccupazione su una possibile deindustrializzazione dell’Europa espressa in apertura di convegno dal presidente di Federacciai Antonio Gozzi.
«L’Unione europea deve salvaguardare il sistema economico di questo continente – ha ribadito Pasini -. È chiaro che negli ultimi anni l’atteggiamento e la fiducia nell’Ue hanno avuto un andamento discontinuo. Basti pensare alla spaccatura sul tema del Gassa. L’Europa deve essere più pragmatica, soprattutto sul tema dell’energia, altrimenti se avremo dei costi energetici troppo elevati non potremo essere competitivi e quindi il mercato stesso ci porterà verso la deindustrializzazione».

Passando al mercato siderurgico, l’imprenditore bresciano ha sostituito il tradizionale ottimismo con un realismo analitico.
«Mi aspetto che anche per i primi sei mesi del prossimo anno l’economia sarà ancora debole. Non mi aspetto peggioramenti rispetto ai livelli attuali ma una stabilità. Comunque ci aspettano mesi complessi. Purtroppo il nostro primo mercato di sbocco, quello tedesco, è in recessione, un Pil in Germania da -0,4% non si vedeva dal 2005. Fortunatamente come Italia abbiamo il Pnrr, come aziende e Confindustria in primis dobbiamo batterci con il Governo perché ogni euro venga messo a terra e sfruttato al meglio. È il nostro piano Marshall».

Particolarmente sentito da Pasini anche il tema dell’export di rottame che «deve essere riconosciuto come materia prima strategica e come tale non può essere fatto uscire dai confini. Le stime al 2035 indicano un incremento del 30% delle produzioni da forno elettrico, non possiamo permetterci di perdere 20 milioni di tonnellate all’anno di materia prima». 
Un equilibrio quello del mercato del rottame, particolarmente delicato, al punto che i presidente di Feralpi non vede di buon occhio l’annuncio dell’investimento per una nuova acciaieria a Piombino, «a meno che non si decida di alimentarla a Dri, in quel caso il discorso sarebbe decisamente diverso. Anche noi in consorzio stiamo guardando a questa materia prima, ma farlo senza il supporto dell’Ue non è certo semplice».

Kuhn: «L'acciaio è partner ideale per il mondo finanziario e viceversa»

«Una filiera così competente e composta da attori stabili non è comune, perciò per voi nutro grandissimo rispetto», ha detto Stefano Vittorio Kuhn, chief retail & commercial banking officer di BPER Banca, rivolgendosi ai partecipanti all’evento. Ha poi affermato: «Fare previsioni è difficile, per cui dobbiamo impegnarci per riuscire a mantenere la fiducia degli imprenditori. Tutti contiamo sul Pnrr e sul suo ruolo di acceleratore dell’economia, ma questo fondamentale Piano europeo non è stato ancora messo a terra operativamente. Nonostante tutto, come BPER Banca crediamo molto nella siderurgia e in questo settore registriamo complessivamente impieghi di circa 2 miliardi di euro. L’acciaio rappresenta un comparto strategico e predittivo per l’economia nazionale. Proseguiamo con una crescita della fiducia all’interno del comparto. La filiera siderurgica, anche per effetto della strada della decarbonizzazione intrapresa a livello europeo, rappresenta il partner ideale per il mondo finanziario e, viceversa, le banche lo sono per sostenere gli investimenti orientati al percorso green del settore».

 


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