13 settembre 2022 Translated by Deepl
Flessibilità sia sul fronte degli impianti che nell’approccio mentale al mercato. È forse questo il cuore dell’intervento del direttore generale Duferco Travi e Profilati Simone Campanella, intervistato all’interno dell’appuntamento odierno con MERCATO & DINTORNI.
Campanella, infatti, ha rimarcato come lo scoppio del conflitto in Ucraina abbia fatto saltare molte delle certezze che avevano accompagnato un lungo ciclo produttivo, soprattutto sul fronte delle materie prime. «Costi variabili come gas ed energia che in passato influenzavano poco i ritmi produttivi oggi sono diventati dei driver di mercato al medesimo livello del prezzo del rottame. Per fronteggiare queste dinamiche cerchiamo di essere flessibili, ma in realtà ci mancano del tutto stabilità e certezze, possiamo conoscere i prezzi dell’energia di domani solo alle 14 di oggi; pertanto, di giorno in giorno ci troviamo a valutare se ci sono le condizioni per produrre o meno. L’attenzione è ai momenti di picco che a volte sono di un’ora, a volte più lunghi. Questo andamento a stop & go alla lunga è deleterio, ma credo che ci accompagnerà per l’intero inverno».
Non ci sarebbero infatti prospettive per un cambio di trend a breve con il mercato che resta in tensione, anche a causa di difficoltà logistiche che per prodotti lunghi come le travi risultano tutt'altro che secondarie.
Guardando al 2022, Campanella lo definisce un anno anomalo, in cui allo scoppio del conflitto c’è stata una corsa all’acquisto in cui in un mese è stata venduta la produzione di due mensilità. Un ipercomprato da cui è derivato il lungo stop della domanda che si è concluso a luglio.
«Sono d’accordo con le analisi proposte: stiamo assistendo a rimbalzi piuttosto che cambi di trend. Rimbalzi a cui credo ci dovremo abituare se non ci saranno interventi per calmierare la volatilità dei costi energetici».
Intervento che Campanella chiede da parte dell’Ue per garantire una parità competitiva continentale, un elemento evocato più volte dai produttori siderurgici italiani negli ultimi mesi.
«In questo scenario fare previsioni di lunga veduta è praticamente impossibile – ha rimarcato il manager Duferco TP –, anche perché le travi, seppur considerate una commodity, hanno un modello di business più complesso. Il nostro modello è "make to order" e non "make to stock", pertanto non possiamo permetterci di fare magazzino e nel caso non ci siano le commesse la nostra unica possibilità di rispondere è con la fermata degli impianti. Una scelta che non è sempre facile anche perché è sbagliato approcciarsi al mercato basandosi sui modelli storici passati. Gli schemi sono saltati e bisogna essere flessibili e adattarsi alle condizioni quotidiane salvaguardando la marginalità. Non si può più porsi in attesa di cambi di condizioni che sono ormai difficili da prevedere».
Se l’inverno sarà probabilmente ancora a "stop & go", la primavera 2023 dovrebbe riportare un po' di luce dal momento che dovrebbero finalmente partire anche le opere di costruzione legate al PNRR.
Sul maxi investimento per il nuovo laminatoio travi nel sito bresciano del gruppo a San Zeno, Campanella si aspetta il rispetto del cronoprogramma: «Tutti i fornitori stanno lavorando per rispettare i tempi. A fine gennaio-primi di febbraio dovremmo poter fare le prime prove di laminazione a caldo. Tutti i componenti sono arrivati ora si devono coordinare i fornitori per ultimarne l’assemblaggio».
Davide Lorenzini
15 ottobre 2024
L'intervista a Federico Pasqui, amministratore delegato di ICIM, a margine del siderweb FORUM.
Lascia un Commento