22 giugno 2022 Translated by Deepl
DÜSSELDORF - Le strette di mano, i saluti, gli scambi di opinioni e anche qualche “frecciata” su prezzi e commesse iniziano fuori dai padiglioni della Messe tedesca, e in certi casi addirittura in Italia, ai banchi d’imbarco dei voli di linea che per tre giorni sembrano quasi charter dedicati alla community dell’acciaio.
La fila ai tornelli della giornata centrale di fiera riporta alla mente i ricordi del 2018, ultima edizione del wire and Tube che nel 2020, dopo un primo tentativo di spostamento da marzo a dicembre, ha dovuto arrendersi alle conseguenze della pandemia e cancellare l’edizione. Nonostante alcuni padiglioni siano davvero gremiti, lasciano un senso di incompletezza le tante aree rimaste vuote, a ricordare che la normalità, anche a causa del conflitto in Ucraina, è ancora lontana.
Grande fascino riscuote sempre l’ampia esposizione degli ultimi ritrovati in termini di macchinari per la lavorazione industriale sia del filo che dei tubi. La possibilità di osservarli al lavoro direttamente in fiera rimane uno dei valori aggiunti di questa manifestazione, capace realmente di attirare le due filiere mondiali legate a vergella e tubi.
Tra le lingue che si sono imposte in maniera importante in quest’edizione 2022 ci sono sicuramente il turco e l’indiano, che hanno preso il posto del cinese, la cui presenza è senza dubbio ridimensionata rispetto al passato; così come spicca la mancanza degli accenti dell’Est, per la mancanza di espositori russi e ucraini.
Il clima generale, nonostante il periodo di mercato non particolarmente esaltante, pare improntato all’ottimismo, e a cercare di capire quando si toccherà il fondo della discesa, che per molti dovrebbe essere ormai prossimo.
(Photo: Messe Düsseldorf/ctillmann).
Davide Lorenzini
22 maggio 2025
L'intervista alla siderweb TV a Stefano D'Aprile, CEO Commerciale Siderurgica Bresciana, in occasione di Made in Steel 2025.
Lascia un Commento