10 novembre 2021 Translated by Deepl
Ripresa, inflazione, sostenibilità. Sono alcuni dei temi che Luca Gotti, Direttore Regionale Bergamo di BPER Banca, ha anticipato a siderweb in vista della sua partecipazione domani, 11 novembre, al convegno "Trafilerie: quali prospettive per il 2022?", organizzato in collaborazione con la Camera di Commercio di Como-Lecco (clicca qui per iscriverti).
Direttore Gotti, come riuscite a essere vicini alle imprese in questa fase espansiva?
Vorrei innanzitutto sottolineare come in questi ultimi due anni il sistema bancario ha consentito agli operatori economici di "tirare il fiato" e di rimanere in carreggiata per fronteggiare gli effetti della crisi. Dall'inizio della pandemia le banche hanno messo sul piatto 200 miliardi di euro, di cui circa 140 di moratorie. Uno strumento ancor oggi molto utilizzato dalle imprese è proprio la liquidità garantita con mezzi, nazionali e sovranazionali, come MCC, Sace e FEI; ma senza ombra di dubbio il vero motore della ripresa è l'export e il sistema bancario sta avendo ancora una volta un ruolo decisivo.
Il 2021 è stato un anno particolarmente intenso per l’industria e l’economia italiana, cosa vi aspettate per i prossimi mesi?
Stiamo affrontando un periodo di trasformazione assolutamente unico, anche nel settore bancario. Lo scenario è evidente: veniamo da una recente crisi e stiamo vivendo un’epoca di tassi passivi mai visti in precedenza, d'altra parte siamo di fronte ad un eccesso di liquidità e recentemente stiamo riscontrando una delle riprese più convincenti. Questa situazione sta generando degli effetti collaterali con ripercussioni sull'ultimo trimestre dell'anno e molto probabilmente sul 2022: mi riferisco all'inflazione reale, all'incremento preoccupante dei costi energetici e alla difficoltà di reperire materie prime fondamentali per i processi produttivi. A livello bancario questa situazione, che ha enorme incidenza sul margine finanziario, ci obbliga a rivedere la struttura dei ricavi, riposizionandoci su attività a minore assorbimento di capitale e sulla consulenza qualificata a supporto della crescita.
Il tema della sostenibilità risulta sempre più centrale sia per l’industria siderurgica che per la nostra quotidianità. Come Banca, che valutazioni date su questo tema?
È bene precisare subito, intanto, che un’azienda deve essere sostenibile innanzitutto sul piano economico. Se però riesce a ridurre gli impatti ambientali e ad ampliare gli impatti sociali positivi, adottando una governance strutturata sui temi di sostenibilità e dei fattori ESG, ha la prospettiva di realizzare performance migliori nel medio-lungo periodo. Le conseguenze del climate change sono sotto gli occhi di tutti. La Vigilanza (BCE e Bankitalia) chiede a banche e istituzioni finanziarie di considerare i rischi ambientali e climatici nell’ambito crediti e investimenti. In un futuro molto prossimo un’azienda con buone performance in ambito ESG verrà valutata come più affidabile: adottare senza indugi politiche verdi e sostenibili porta a chiari benefici per banche e imprese.
Vorrei ricordare, inoltre, che proprio la transizione ecologica, insieme con digitalizzazione/innovazione e inclusione sociale, è uno dei tre assi strategici individuati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Le banche avranno un ruolo fondamentale nell’indirizzare lungo i “rivoli” del Piano le circa 300 mila imprese interessate, soprattutto in alcuni settori: infrastrutture e trasporti, digitalizzazione della PA, manifattura elettronica ed energia.
Davide Lorenzini
14 marzo 2025
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