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Acciaierie d’Italia: «Gli obiettivi sono confermati»

Alessandro Faroni a "Mercato & Dintorni": «Puntiamo a cinque milioni di tonnellate di produzione»

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Anche per Acciaierie d’Italia la prima parte dell’anno «è stata positiva, soprattutto perché non si partiva certo da condizioni vantaggiose. Ci siamo riusciti grazie ad una gestione attenta, aggiornata settimana dopo settimana in base all’evoluzione della situazione generale».

A dirlo è stato Alessandro Faroni, direttore commerciale coils di Acciaierie d'Italia, intervenendo al webinar “Piani: un semestre da protagonisti. E ora?”, inserito nel ciclo “Mercato & Dintorni”, ricordando che «uno degli obiettivi era quello di cambiare l’approccio in termini di portafoglio e mercato, visto che oltre il 70% della produzione è stata destinata a quello italiano, riuscendo ad ottenere una profondità di carico superiore di un mese rispetto alla norma».

Determinante secondo Faroni, «è stato avere il controllo della gestione del sito e poter programmare anche in una fase caratterizzata da tante incognite. Questo ci ha permesso di riconquistare credibilità e affidabilità, doti che ci aiuteranno nella seconda parte dell’anno quando riusciremo a crescere significativamente nei volumi».

Perché, sollecitato dal direttore responsabile di siderweb Davide Lorenzini, a proposito di obiettivi il direttore commerciale coils di Acciaierie d'Italia ha ribadito che, nonostante le incertezze legate alle vicende giudiziarie, «la nostra intenzione è quella di procedere nella direzione che ci porterà a raggiungere i cinque milioni di tonnellate».

Anche per raggiungerne un altro: «Stiamo combattendo con i numeri per rispettare i target che ci siamo dati e la gestione accurata che stiamo portando avanti ci permetterà di chiudere bene il 2021, visto che pur essendo tra i più “corti” quanto a strategie commerciali, per le consegne siamo ad autunno inoltrato e quindi, di fatto, l’anno in corso è quasi chiuso».

A proposito dei forti incrementi dei prezzi fatti registrare dai coils, Faroni ha detto che «sono stati raggiunti dei livelli che erano inaspettati per tutti» e che «sul mercato resta in tensione tutto il settore delle materie prime e le scelte di alcuni governi potrebbero contribuire a farli restare molto alti, con tutte le conseguenze del caso».

Sempre a proposito di mercato, poi, per il direttore commerciale coils di Acciaierie d'Italia «quello italiano è anomalo rispetto alla distribuzione europea, ma la gestione fatta in loco, grazie alla nuova politica commerciale, caratterizzata dalla nostra piena autonomia, ha certamente aiutato a gestire meglio il tutto».

Altri temi sui quali Alessandro Faroni ha voluto ribadire la volontà del gruppo sono stati quelli ambientali – «Italia e Acciaierie d’Italia – ha spiegato – saranno al centro delle strategie di riduzione dell’impatto esterno, anche grazie fondi europei che aiuteranno a realizzarle» – e della Ricerca & Sviluppo: «La realizzazione del centro dedicato con la collaborazione di Csm-Rina conferma la volontà aziendale di procedere con decisione in quella direzione, anche grazie a quell’autonomia che vogliamo consolidare».


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