1 giugno 2021
Da giugno la capacità produttiva di Embosal Tube Mills passa da 450mila a 1,5 milioni di tonnellate l’anno: merito di un corposo investimento supportato dalla proprietà, il governo di Dubai. Investimento che era in programma già prima della rapida ripresa della domanda post emergenza pandemica: «Nei piani industriali di Embosal Tube Mills, uno dei produttori più importanti nel settore del tubo strutturale al mondo, c’era già l’obiettivo di allargare la propria gamma, per presentarsi al mercato mondiale con una varietà di prodotti che nessuno attualmente è in grado di offrire – spiega Enrico Caruso, agente per il mercato europeo (nella fotografia in basso) -. Produciamo tubi tondi, quadrati e rettangolari, sia con finitura a caldo che a freddo, che vanno dal 30x30 di diametro fino all’800x800 per spessore 50. Si può trovare la stessa gamma solo mettendo insieme almeno altri 5-6 produttori».
Proprio per presentare alla filiera siderurgica questo fortissimo potenziamento produttivo Embosal Tube Mills parteciperà come espositore a Made in Steel 2021, a ottobre a fieramilano Rho. «Presenteremo laminatoio e produzione al mercato italiano e tutti i potenziali interessati – anticipa Caruso -, perché una delle difficoltà che incontriamo è far capire a certi operatori che i tubi che immaginano e che non trovano sul mercato in realtà esistono, noi li produciamo e commerciamo». Forti di un’esperienza sul mercato emiratino: «Chiunque è stato a Dubai ha visto questi gli grattacieli. Ecco, una parte è stata edificata con tubi strutturali di grandi dimensioni prodotti da noi. Questo modo di concepire la progettazione edilizia, con uno sviluppo in altezza e non in larghezza, come invece è tipico in Europa, potrebbe essere una svolta per il futuro, anche verde. Saremo a Made in Steel per dire “si può fare”; porteremo tubi che credo non si siano mai visti in Europa, cioè di dimensioni e capacità importanti».
Tanto più che la nona edizione della Conference & Exhibition sarà «il primo evento in Europa che vede veramente riunire gli operatori dell’acciaio fisicamente, in modo libero, dopo quasi due anni di pandemia. Proprio per questo mi aspetto più che dagli altri anni anche in termini di partecipazione. Siamo molto ottimisti e convinti che potrà essere una sorta di svolta».
L’anno, intanto, si è aperto in modo molto positivo. In Italia «c’è una buona domanda, la risposta dopo l’emergenza è stata molto forte. Per i prodotti tubolari – prevede Caruso – crediamo che questa domanda rimarrà buona per almeno 2-3 anni, finché ci saranno questi grandi investimenti dovuti al Recovery Fund e al recupero post pandemico. Siamo convinti che il comparto delle costruzioni verrà agevolato e potrà beneficiare di questo trend positivo». Previsioni che valgono anche per il resto d’Europa, dove oggi il mercato che sta dando maggiori soddisfazioni «è quello della Germania».
Quanto ai prezzi, al momento sono «abbastanza stabili un po’ in tutto il mondo e per tutti i prodotti. L’utilizzatore è rimasto spaesato da questo aumento delle quotazioni, ma d’altra parte arriviamo da un periodo in cui i produttori facevano molta fatica a investire perché la redditività era veramente bassa. Ora stanno recuperando le perdite: credo sia il normale gioco delle parti».
E se Embosal, a differenza dei “colleghi” europei, non sta avendo difficoltà a reperire coils («abbiamo molte meno restrizioni all’import e possiamo spaziare su un mercato più ampio rispetto a quello dei produttori europei»), ciò che ha trovato e sta trovando difficoltoso è la logistica: «I container non sono disponibili, i noli marittimi sono più che raddoppiati. Al momento i costi sono abbastanza stabili; il problema è proprio la reperibilità dei container o delle navi disposte a fare determinate tratte».
Elisa Bonomelli
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