28 aprile 2021
Chi lavora nel campo del rottame «può solo gongolare per gli aumenti che si sono registrati da febbraio e che sono ancora in atto». A dirlo è stato Paolo Pozzato, presidente di Assofermet Rottami Ferrosi, nel corso del convegno “Materie prime, chi vince e chi perde la sfida del futuro” organizzato da siderweb e dal Consorzio RICREA: «Ci aspettiamo che il mercato resti ancora in tensione e sono fiducioso per una tenuta anche dopo le ferie estive».
Pozzato ha confermato che «ad aprile si registrano nuovi aumenti, visto che la domanda è alta e l’offerta più bassa, cosa che fa ipotizzare un mese di maggio, che sarà lungo, con 22 giorni lavorativi nel quale il trend si confermerà, visto che le acciaierie sono piene di ordini e si daranno battaglia per accaparrarsi il rottame».
Per il presidente di Assofermet Rottami Ferrosi, però, «è difficile quantificare i possibili aumenti, che risentiranno anche dall’andamento del mercato tedesco, visto che anche le fonderie di ghisa sono tornate a muoversi, dopo un periodo che non le aveva viste protagoniste e anche loro avranno bisogno di materiale».
I possibili interventi sulla normativa di salvaguardia, secondo Pozzato, «non credo che potrebbe avere, ammesso che si facciano, ricadute particolari sul settore del rottame ed in particolare sui prezzi».
Importante, invece, «è che nel Pnrr siano contenute delle misure che porteranno ad un incremento del consumo di acciaio – ha detto il presidente di Assofermet Rottami Ferrosi – e questo lo dico non da addetto ai lavori nel settore specifico, ma perché ci sarà più lavoro per tutti».
Quanto alle polemiche legate alle richieste di ridurre o bloccare l’esportazione di rottame dall’Europa, Pozzato ha ricordato che «Assofermet è contraria ad ogni forma di protezionismo, ma voglio anche ricordare che la gran parte del rottame che viene esportato è di bassa qualità e, da italiano, voglio pensare che è sempre più necessario puntare su materiale di qualità, visto che le nostre acciaierie ci chiedono quello». Tanto che Paolo Pozzato ha lanciato la proposta di «aiuti normativi per i frantumatori, così da mettere in atto una selezione spinta del rottame e creare una catena virtuosa, visto l’impegno che come associazione già mettiamo in campo per la sostenibilità, con aziende sempre più attente alle emissioni, sia in aria che in acqua che nel suolo»
Per il futuro, infine, Paolo Pozzato immagina «che le aziende si divideranno in quattro tipologie fondamentali: quelle che faranno la raccolta minuta a chilometro zero, quelle più strutturate che faranno da collettori e terranno i rapporti con le acciaierie, quelle specializzate che saranno in grado di bonificare al meglio i prodotti inquinanti, quelle di trasporto che sono sempre più un anello fondamentale della catena. E tutte dovranno puntare sulla formazione dei giovani, che rappresentano il vero futuro del settore e non solo».
17 gennaio 2025
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