20 aprile 2021
Partendo dalle differenze tra la crisi del 2008 e quella legata al Covid, l’avvocato Giorgio Mariani – Head of Corporate and M&A at Deloitte Legal Italy – ha messo in evidenza, nel corso del webinar "Come nascono i campioni europei dell’acciaio", quelle che sono le necessità, ed in molti casi le opportunità, per le aziende.
Nel corso del suo intervento – “Strumenti e azioni, la via della quotazione” – Mariani ha spiegato che possono fare cose diverse, anche in base agli effetti che la crisi ha avuto su di loro, «favorendo l’ingresso di nuovi fondi, la dismissione di asset non core, prepararsi al nuovo business anche con partnership o joint venture, cogliere opportunità in settori adiacenti al proprio, fare investimenti e acquisizioni di quote di mercato»
Importante per l’Head of Corporate and M&A di Deloitte Legal Italy, è comunque che «la strategia di M&A sia sempre allineata con quella aziendale, perché decisivo risulta capire qual è il terreno su cui si andrà a giocare e come fare a vincere».
Ricordando che uno degli aspetti da non trascurare mai è che è per avere chances migliori sarà sempre necessario andare alla ricerca della «differenziazione rispetto a quello che fanno altri».
Giorgio Mariani ha poi passato in rassegna quelle che possono essere le possibilità che le aziende hanno a disposizione per crescere e migliorare le proprie performances. Partendo dall’ingresso di private equity: «Operazione che sostanzialmente prevede l’ingresso, da parte fondi di investimento, nel capitale di rischio di imprese non quotate e per un periodo di medio-lungo termine, normalmente parliamo di cinque anni».
Queste operazioni, infatti, «si caratterizzano per la volontà di interrompere la partnership una volta portati a termine gli obiettivi che ci si era prefissati «con un aumento di capitale, che deve determinare una crescita dimensionale, magari accompagnata da una sostituzione e un ricambio generazionale ai vertici delle imprese e dalla necessaria ristrutturazione finanziaria».
Ma tra le opportunità Mariani ha citato anche quella rappresentata dalle joint venture, delle quali esistono esempi di successo da cui trarre insegnamenti importanti: «Importante – ha spiegato – è però stabilire bene fin dall’inizio il business plan, e i ruoli nei quali i partner devono recitare. Più il tutto è chiaro da subito e minori saranno i rischi di fallimento»
Mentre non è raro, ha detto ancora l’Head of Corporate and M&A di Deloitte Legal Italy, che queste joint venture «possano portare a fusioni tra le aziende o i gruppi che hanno dato loro vita».
E poi, ovviamente, ci può essere la strada della quotazione in Borsa, «che permette di ottenere liquidità per operazioni di sviluppo, garantisce maggiore visibilità e attira talenti. Ovviamente ci si espone al rischio, permettendo a più soggetti di essere presenti nel capitale societario, di possibili atti ostili».
Importanti, secondo Giorgio Mariani, «sono sia il momento in cui l’azienda viene quotata che il modo in cui ci si arriva, perché la preparazione (serve un periodo di 8-12 mesi per farlo) e i costi diretti, che possono arrivare fino ad un milione di euro, vanno messi in preventivo e analizzati attentamente».
Per le piccole e medie imprese, peraltro, «esiste la possibilità di una quotazione AIM, un procedimento semplificato a loro riservato che prevede tempi e costi molto ridotti, ma rappresenta ugualmente una buona opportunità di accesso alla Borsa» e che lascia aperta la possibilità di successive quotazioni negli ambienti più qualificati.
Le slides presentate dall'avvocato Giorgio Mariani possono essere consultate cliccando sull'icona
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