13 aprile 2021
Un anno in recupero, ma ancora pesantemente segnato dall’incertezza. Questo sarà il 2021 per l’economia e la siderurgia europea. Lo ha dichiarato durante il webinar «Mercato & Dintorni» Alessandro Sciamarelli (Director Market Analysis & Economic Studies Eurofer).
Sciamarelli ha sottolineato che gli ultimi dati congiunturali sul PIL nel quarto trimestre del 2020 mostrano, per l’UE, una situazione di recessione con una riduzione del prodotto interno lordo dello 0,6% e con solo la Germania che fa registrare risultati debolmente positivi (+0,1%). Questo andamento è legato sia all’impatto della terza ondata sia alle lentezze delle campagne vaccinali, che in altri Paesi invece stanno procedendo molto più spedite con impatti positivi anche sull’economia, come dimostra per esempio l’andamento degli USA (+4,0%).
Entrando nel dettaglio dei dati macro, in particolare concentrandosi sui settori utilizzatori di acciaio, Sciamarelli ha sottolineato che «i principali comparti erano già in recessione a partire dal secondo trimestre 2018, recessione ovviamente peggiorata dall’impatto del lockdown». In particolare, il settore più colpito è stato quello dell’auto, che ha fatto registrare una riduzione record nel secondo trimestre 2020 (-44%), mentre le costruzioni hanno tenuto meglio. Gli elettrodomestici, invece, sono il comparto tornato per primo in territorio positivo, già nel terzo trimestre 2020, «grazie anche alla massiccia introduzione dell’home working, che ha portato una maggiore attenzione alla qualità di vita nelle mura domestiche». Guardando i settori utilizzatori nel loro complesso, Sciamarelli si attende una riduzione dell’output dell’11% nel 2020 a cui farà seguito un rimbalzo del 7,4% nel 2021, con l’auto al +15,9% (contro il -19,5% del 2020) ed il +4,3% dell’edilizia (-5,7%). «I livelli produttivi, in generale, rimarranno però su valori storicamente bassi» ha commentato Sciamarelli.
Ciò si tradurrà, per la siderurgia «in una caduta nel 2020 del 13% della domanda in UE, la seconda consecutiva dopo il -5,3% nel 2019 – ha concluso Sciamarelli -. Il secondo trimestre del 2020 è il peggiore di sempre (-25% tendenziale), a cui ha fatto seguito un terzo trimestre con un rimbalzo congiunturale, ma con una caduta tendenziale (ancorché minore: -12%)». La ripresa attesa per l’anno in corso sarà del 13,3% rispetto all’anno precedente «ma è sempre soggetta a molta incertezza. Le importazioni sono anch’esse in calo nel 2020 (-25% nel terzo trimestre 2020), ma la quota sul totale della domanda Ue non diminuisce, in particolar modo per i prodotti piani».
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