16 febbraio 2021
«Il valore dei beni esportati dall’Italia in Germania è circa il 12,5% del totale nel mondo ed un quarto di quelli nell’Ue». Lo ha detto oggi Isabella Pignagnoli-Hoffmann, Senior Project Manager per i servizi di assistenza e consulenza alle imprese della Camera di commercio italo-tedesca, nel corso del webinar “Germania: le opportunità per l’acciaio italiano”, il primo di una serie di appuntamenti di siderweb dedicati all’analisi dei mercati stranieri, al fine di evidenziare le possibilità di investimento e di esportazione nei Paesi analizzati da parte degli operatori nazionali.
Se si guarda poi allo specifico della filiera siderurgica “allargata”, Isabella Pignagnoli-Hoffmann ha ricordato che «il valore di quanto l’Italia esporta in Germania arriva ad oltre il 30% del totale e potrebbe crescere ancora».
Già questo dato la dice lunga su quanto il mercato tedesco possa essere importante per le imprese nazionali e per quelle siderurgiche in particolare, tanto è vero che «l’85% delle richieste di consulenza alla Camera di commercio, nata nel 1926 dalla collaborazione tra imprese italiane a tedesche con lo scopo di favorire gli interscambi tra i due Paesi, arrivano proprio dall’Italia».
Ma Isabella Pignagnoli-Hoffmann ha detto molto altro di interessante: intanto che «i tedeschi scelgono partner italiani per i requisiti qualitativi di partenza delle produzioni e per il fatto che le certificazioni italiane sono conformi a quelle europee», ma anche che richiedono qualità ritenute indispensabili «come la cultura professionale – ha chiarito –, la puntualità nelle consegne, la flessibilità, un assoluto controllo della qualità, una chiarezza sui ruoli e le funzioni svolte in azienda» e, last but not least, «la possibilità di comunicare almeno in inglese».
Tenendo presente che la Germania, «oltre che possibile sbocco di mercato finale per le imprese italiane, rappresenta un’importante testa di ponte per poter approcciare possibili partner di altri Paesi che senza i collegamenti tedeschi sarebbe difficile raggiungere per gli italiani», la rappresentante della Camera di commercio italo-tedesca ha chiarito «a chi si vuole affacciare per la prima volta in Germania» che indispensabile è «fare un’approfondita analisi della propria azienda e capire se si è in grado, per valore aggiunto o differenze con la concorrenza, di proporre soluzioni davvero competitive e pensare a strategie che possano dare risultati nel medio lungo periodo e non certo sull’immediato».
Tra le differenze sostanziali, di mentalità e di metodo tra Italia e Germania, che Isabella Pignagnoli-Hoffmann ha evidenziato ce ne sono tre che siderweb ha più volte messo in evidenza: il «grande interscambio e la collaborazione convinta tra impresa e scuola», il «minor peso della burocrazia tedesca rispetto a quella italiana» e la «certezza del diritto».
Per addentrarsi nelle dinamiche del mercato tedesco, ha concluso la Senior Project Manager per i servizi di assistenza e consulenza alle imprese della Camera di commercio italo-tedesca, «noi siamo disponibili per servizi di ricerca di mercato e analisi settoriali, per la consulenza nella costruzione di reti commerciali, nel supporto per le fiere e nell’allestimento di reti distributive, visti i legami consolidati che abbiamo costruito nei settori della meccanica industriale, della logistica, ma anche del riciclo dei rifiuti, o in quello delle startup».
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