2 ottobre 2020
Ha scelto Made in Steel 2021 Böllinghaus Steel: per la prima volta sarà a fieramilano, a marzo, il produttore di profili in acciaio inox, laminati a caldo e trafilati a freddo, profili standard e speciali di qualità.
Con una produzione basata in Portogallo, dove la società ha due laminatoi a caldo con una capacità annua di 22mila tonnellate e due linee di trafilatura a freddo con una capacità 10mila, e una rete commerciale che di recente ha messo radici anche in Italia, Böllinghaus Steel sta rilevando una ripresa degli ordini. Lo spiega Antonio Perea, Chief Sales Officer.
Cosa vi ha spinto a diventare, per la prima volta, espositori di Made in Steel?
Böllinghaus Steel è presente da tempo sul mercato italiano. Questo, combinato con i molti commenti positivi sull’evento, con il suo sviluppo e con la recente apertura della nostra filiale a Milano, ha fatto sì che fosse arrivato il momento di partecipare a Made in Steel direttamente come espositori.
Cosa vi aspettate di trovare a fieramilano?
Partecipiamo a Made in Steel 2021 con un duplice obiettivo. Per prima cosa, l’evento ci darà la possibilità di migliorare i rapporti con i nostri attuali partner sul mercato italiano e di incontrare potenziali clienti e fornitori.
In secondo luogo, auspichiamo di poter arrivare a conoscere meglio il mercato nel suo complesso, osservando gli altri partecipanti all’evento, e di approfondire la nostra conoscenza del mercato italiano.
In termini di investimenti e nuovi progetti, cosa avete in cantiere? C’è qualcosa in particolare che presenterete a Made in Steel?
Böllinghaus Steel investe in modo costante in impianti e personale, per mantenersi al passo con gli sviluppi tecnologici e ingegneristici. Stiamo apportando costanti miglioramenti nel nostro impianto in Portogallo e nella nostra rete commerciale a livello globale per servire meglio i mercati in cui siamo coinvolti.
La pandemia di Covid-19 ha messo in seria difficoltà l’industria siderurgica europea. La stampa locale portoghese ha riportato di due casi positivi tra i vostri addetti nell’impianto portoghese di Marinha Grande. Avete dovuto fermare la produzione?
Da aprile abbiamo implementato un protocollo di controllo e prevenzione Covid-19. Abbiamo dato istruzioni molto specifiche a tutto il personale dello stabilimento in Portogallo, così come ai nostri addetti in Germania e nel mondo. Il protocollo comprende tutto, dai cambi di mascherina al lavaggio delle mani; fornisce anche indicazioni precise ai dipendenti su come igienizzare le postazioni di lavoro.
Abbiamo preso molto seriamente questa pandemia e siamo orgogliosi di poter dire che non ci sono state interruzioni della produzione.
Avere registrato un rallentamento della domanda? Ci sono differenze tra i vostri diversi settori utilizzatori?
Sì, abbiamo assistito a un indebolimento della domanda a partire da aprile. Per fortuna, però, da agosto è cominciato un trend di crescita degli ordini. E questo in tutti i settori che serviamo. Ci aspettiamo, inoltre, che prosegua.
Prevede una ripresa del mercato nel breve termine?
Sì, ci aspettiamo una crescita graduale. Negli ultimi 6 mesi, molte imprese in Europa hanno fatto i conti con cambiamenti che avranno un impatto fortissimo sul nostro modo di fare business. E certo non c’è una bacchetta magica che possa improvvisamente far tornare tutto com’era prima della pandemia.
Credo che nei prossimi mesi il “made in Europe” tornerà a contare e guadagnerà terreno, soprattutto perché gli impianti europei potranno proporre tempi di consegna più interessanti rispetto ai competitor in altre parti del mondo. I clienti potranno quindi pianificare meglio, e vedere meglio soddisfatta, la loro domanda.
Quali sono i trend emergenti nel comparto dell’inox in Europa?
La principale tendenza che si sta affermando è questa: adattarsi alla richiesta attuale del mercato, se si vuole sopravvivere. E il mercato oggi non compra per aumentare i magazzini. Compra al bisogno, alimentando subito la catena della fornitura. Dal canto nostro, siamo abbastanza fortunati da avere forti legami con i nostri clienti; geograficamente siamo posizionati in punti strategici per rispondere ai loro bisogni e adattarci alle nuove tendenze, in mutamento perenne.
Elisa Bonomelli
11 ottobre 2024
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