11 maggio 2020
Fase due: necessità di certezze e di liquidità per le imprese
Da un lato, la troppa burocrazia sta frenando le azioni fatte per riavviare le attività. Dall’altro, l’assenza di un esecutivo coeso sta lasciando le imprese nell’incertezza, mancando una visione di ciò che potrà e dovrà avvenire nei prossimi mesi. Nel proprio intervento, il direttore generale di siderweb, Lucio Dall’Angelo, sintetizza il sentiment di un tessuto economico che attende il Decreto maggio, che doveva chiamarsi aprile, ma che – ormai quasi alla metà del mese – ancora non è stato emanato.
Fase due: ripartenza sì, ma graduale
Nessuna fiammata, nessuno slancio, nessuna corsa alla riapertura, anzi. La settimana che ha segnato l’inizio della fase due dell’era Covid-19 è stata segnata dalla prudenza. Questo hanno raccontato gli imprenditori contattati da siderweb dopo il lieve allargamento delle maglie della quarantena. La grande incognita resta legata alla domanda; si guarda particolare all’automotive, un settore che sta “riavviando i motori” in maniera molto graduale. Si guarda anche ad ArcelorMittal Italia, come spiega Davide Lorenzini, direttore responsabile di siderweb.
Il rottame nella fase due
Con il ritorno a livelli produttivi più elevati da parte di un buon numero di acciaierie, nel comparto del rottame i volumi sono cresciuti e le transazioni si sono moltiplicate. I due grandi fattori che avevano caratterizzato il settore nelle scorse settimane, ovvero l’esiguità degli scambi e la volatilità, sono ancora presenti e sono più elevati rispetto alla normalità, però appaiono in riduzione rispetto a qualche giorno fa. Il settore, insomma, è in convalescenza. Cosa significa, lo spiega Stefano Ferrari, responsabile dell’Ufficio studi siderweb.
Decreto maggio: 55 miliardi di euro di interventi secondo le bozze
Il terzo decreto legge, riguardante gli interventi a sostegno delle famiglie e dell’economia duramente colpite dalla crisi provocata da Covid-19, non è ancora stato licenziato dal Consiglio dei ministri. Dalle bozze parziali fatte circolare, sappiamo che l’importo complessivo degli interventi previsti (escluso il fondo di 50 miliardi per il salvataggio e la difesa delle imprese cosiddette strategiche) è di 55 miliardi di euro, un importo molto rilevante per il bilancio del nostro paese. Riguardo agli interventi, è scontato lo stanziamento di altre risorse per il potenziamento del sistema sanitario nazionale e l’acquisto di dispositivi medico sanitari. Altrettanto scontato è il rifinanziamento (14 miliardi di euro) della cassa integrazione ordinaria e in deroga.
Cos’altro ci si attende, nell’intervento di Gianfranco Tosini, analista dell’Ufficio studi siderweb.
Il punto della settimana è presentato da Metallurgica Legnanese
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