3 aprile 2020
Riduzione fino al 70% dei mezzi pesanti e traffico auto annullato. Basta questo dato relativo ai transiti al valico di frontiera del Brennero per capire la difficile situazione nel comparto logistico e non solo imposto dall’epidemia di coronavirus e dalle restrizioni ad esso collegate.
«Dal 12 marzo il traffico leggero è decisamente scomparso e la riduzione di mezzi è prossima al 100 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019. Il calo del transito dei mezzi pesanti oscilla tra il 30 e il 70 per cento. Il crollo dei dati è iniziato il 7 marzo» hanno rimarcato le organizzazioni di categoria.
Liquidità e semplificazioni le priorità
Così come altri settori industriali anche i rappresentanti di Conftrasporto-Confcommercio, hanno rivolto un appello sulla questione liquidità, come ribadito dal presidente Fabrizio Palenzona parlando della firma dell'accordo Abi-Conftrasporto per l’accesso al credito delle imprese del trasporto e della logistica.
«Un passo fondamentale, in questo momento è importante che banche e imprese siano vicine. Ora è urgente una semplificazione delle procedure. I finanziamenti per far fronte alla pesante crisi di liquidità che sta investendo un numero elevatissimo di imprese sono fondamentali - aggiunge Palenzona -. È molto importante anche il fatto che questo accordo abbia rilevanza nazionale. Le iniziative che il governo ha assunto sul tema dello stanziamento di risorse per sostenere la liquidità sono decisive per la sopravvivenza del sistema economico e produttivo del nostro Paese. Quella che pare sottovalutata è l'urgenza di una semplificazione delle procedure».
L’accordo mira a supportare finanziariamente le imprese prevedendo la sospensione e l’allungamento dei finanziamenti, oltre al finanziamento dei progetti di investimento e al rafforzamento della struttura patrimoniale delle aziende.
«Chi vive giorno per giorno la vita delle imprese, in primis le banche, sa che, se ai provvedimenti emanati e da emendare non si unisce una immediata, profonda semplificazione delle procedure tali da rendere automatico, sulla base di autocerificazioni, l'accesso agli strumenti di garanzia previsti dal cura Italia, consentendo così agli istituti di credito l'immediata erogazione della liquidità necessaria, si rischia di innescare un processo che, in gran parte dei casi, porterebbe alla paralisi delle imprese minandone la sopravvivenza. Bisogna fare presto, è in gioco il futuro stesso del nostro Paese» ha concluso il presidente di Conftrasporto.
Sulla stessa lunghezza d’onda di Palenzona anche Unatras ha scritto alla ministra Paola De Micheli per chiedere nuovi provvedimenti per il comparto autotrasporto.
L’associazione ha ribadito che: «La categoria è allo stremo delle possibilità economiche per continuare ad operare, considerato che deve far fronte alle spese quali gasolio e transiti autostradali senza però ricevere il pagamento dei servizi effettuati dai propri committenti. Andando avanti in queste condizioni si fa presente, sin d'ora, che le imprese di trasporti sono costrette a fermarsi con conseguenze devastanti per le filiere e la popolazione tutta, a meno che non si intervenga in tempo reale con provvedimenti ad hoc».
Per le autostrade del cielo la crisi coronavirus è iniziata a gennaio
Se strade e linee marittime sono in affanno non va meglio nemmeno alle autostrade dei cieli, anche se i dati del periodo più nero della crisi coronavirus devono ancora arrivare. Le statistiche mensili sul traffico mondiale del Consiglio internazionale degli Aeroporti (ACI) per gennaio mostrano che l'impatto dell'epidemia Covid-19 ha avuto un rapido effetto sul traffico passeggeri, in particolare nell'area Asia-Pacifico.
Il traffico passeggeri globale è cresciuto solo dell’1,9% a gennaio, in calo rispetto al +4,9% del mese precedente. La media sui 12 mesi ha raggiunto il +2,9%, temporaneamente sostenuta dalla crescita media osservata nel 2019.
La regione Asia-Pacifico stava già risentendo della crisi Covid-19 a gennaio, in calo dell'1,8% a causa di un significativo calo del traffico interno (-3,6%).
I risultati per l'industria del trasporto merci hanno mostrato un calo del 4,4% rispetto a gennaio 2019. I dati preliminari per il 2019 mostrano un calo annuo del 2,5%. ACI prevede che le interruzioni nelle catene di approvvigionamento e lo shock per l'economia globale scatenati dalle reazioni alla pandemia di Covid-19 causeranno un calo ancora maggiore. La media mobile a 12 mesi del mercato si è attestata al -3% a gennaio.
Il traffico merci, sia i segmenti nazionali che quelli internazionali hanno registrato risultati simili a gennaio, in calo rispettivamente del 4,4 e 4,5%. Il dato si pone in linea con la media degli ultimi 12 mesi del mercato internazionale (-4,4%), ma rappresenta uno spostamento significativo per il mercato interno, che ora si attesta al +0,1%.
Il principale motore di tale spostamento sono state le tendenze al ribasso sia in Asia-Pacifico (-9,3%) che in Nord America (-2,4%), che rappresentano la stragrande maggioranza del mercato globale delle merci. I volumi totali nelle due regioni sono diminuiti rispettivamente dell’8,1 e del 3,5% a gennaio, entrambi al di sotto della media degli ultimi 12 mesi (-3% e -1,6%). Il Medio Oriente è rimasto positivo a gennaio, a +0,5% con una media sui 12 mesi del -2,5%.
Anche l'Europa ha registrato risultati scarsi, -2,7%, in linea con la sua media degli ultimi 12 mesi (-2,4%), a causa di una flessione del 3% nel suo segmento internazionale. La contrazione in America Latina-Caraibi è stata dello 0,2%, registrando un miglioramento temporaneo rispetto alla media degli ultimi 12 mesi del (-3,9%). L'Africa è rimasta positiva a gennaio, con un +6% decisamente in crescita rispetto a una sui 12 mesi di +0,1%.
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