22 maggio 2019
RHO (Mi) - In questi anni le esportazioni hanno rappresentato un tassello chiave per la sopravvivenza della filiera siderurgica. Eppure spesso quando si parla di acciaio ci si concentra soprattutto sulla produzione, mentre il lavoro di chi questo acciaio aiuta a portarlo in tutto il mondo rimane forse in secondo piano. Forse, perché a chi è in grado di lavorare garantendo qualità vengono riconosciuti importanti meriti, come testimoniano i 40 anni di attività di Zaninoni International Forwarding Agent.
«Se torno indietro con la memoria a 40 anni fa, al 1979, vedo tre amici che dopo un decennio di esperienza nel settore hanno deciso di dare vita a qualcosa di nuovo – ha spiegato da Made in Steel Sergio Mazzucchelli, uno dei fondatori dell'azienda con Angelo Colombo e Pietro Adinolfi -. In questi anni abbiamo sempre operato con serietà attraversando alti e bassi. Fortunatamente gli alti sono stati il 95%. Nel restante 5% di bassi, le amarezze maggiori sono legate ad alcuni provvedimenti legislativi particolari che hanno reso la nostra attività più difficoltosa anziché agevolarla, tutelando maggiormente i vettori rispetto agli spedizionieri. La nostra serietà nel lavoro ci ha però permesso di arrivare a lavorare con grandi gruppi, ottenendo anche diverse soddisfazioni».
Un lavoro, quello delle spedizioni di acciaio, che secondo l’imprenditore dell’azienda di base a Bagnatica (Bg) solo all’apparenza è rimasto “fermo” nel tempo, ma che invece ha dovuto sapersi adattare a prodotti e mete sempre diversi.
«Quando abbiamo iniziato a lavorare, il leit motiv di fondo era legato al tondino da spedire in Libia, insieme ad altri materiali da costruzione – prosegue l’imprenditore -. Nel ‘79 e nell’ ‘80 invece c’è stato il “boom” degli Stati Uniti, con flussi importanti che attraversavano l’Atlantico. Poi, anche allora, nell’arco di una notte tutto è cambiato e abbiamo dovuto strutturarci per portare il materiale verso mete del tutto nuove, come ad esempio la Nigeria affiancando i grandi costruttori italiani. Nel corso del tempo abbiamo poi deciso di specializzarci soprattutto sui tubi, aggiungendo però nuovi servizi alla sola spedizione dei prodotti».
Nonostante l’apparente rallentamento macro economico registrato dal 2019, per Mazzucchelli i primi mesi hanno dimostrato un andamento «paritetico» con il 2018, anche se pesa lo stop dell’Iran. «In termini di volumi assoluti l’anno in corso è in linea con il 2018 – ha spiegato l’imprenditore -. Brucia però la perdita del 30% di spedizioni che andavano in Iran e che avrebbero consentito di avere una sensibile crescita. Tutto a causa delle politiche di Donald Trump».
Uno dei principali avversari anche di chi cura le spedizioni in Italia resta la burocrazia, secondo Mazzucchelli, oltre alla competizione ritenuta «sleale» da parte di realtà estere che grazie d un costo del personale nettamente inferiore a quello italiano riescono ad applicare prezzi incomparabili a quelli delle realtà che mantengono la sede sul suolo nazionale.
«A questa concorrenza sul prezzo - conclude il fondatore di Zaninoni – abbiamo risposto offrendo più servizi ai clienti, con magazzino e linee di lavorazione, come ad esempio taglio su misura e linee di imballaggio. Tutte soluzioni che facilitano l’operatività dei nostri clienti. Il futuro della nostra azienda è però già affidato ai giovani, con i figli di tutti e tre i fondatori che sono già parte attiva della realtà aziendale, pronti a deciderne gli sviluppi futuri».
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