8 maggio 2019
MILANO – Che ArcelorMittal, il principale produttore mondiale di acciaio, con un output di circa 100 milioni di tonnellate l’anno, abbia annunciato l’intenzione di ridurre temporaneamente la propria produzione primaria annua europea di 3 milioni di tonnellate, è un segnale «grave e molto pesante del fatto che il mercato è così disturbato, che il primo player siderurgico mondiale sta faticando. Fino a oggi i volumi delle nostre aziende nazionali hanno resistito. Il disturbo dell’import si è fatto sentire sul valore dei prodotti, ma i numeri dell’output hanno tenuto. Spero che questo scenario si mantenga», confidando nella «specializzazione produttiva del nostro acciaio» e nella ripartenza del comparto delle costruzioni e delle infrastrutture. Lo ha detto Flavio Bregant, il direttore generale di Federacciai, durante la conferenza stampa di presentazione di Made in Steel, la principale Conference & Exhibition del Sud Europa per la filiera siderurgica, che martedì aprirà a fieramilano Rho.
Sotto osservazione c’è in particolare la Turchia, che «ha triplicato la propria presenza in Italia». Questi i numeri forniti da Federacciai: da una media di import di meno di 600mila tonnellate nel periodo 2017 si è arrivati agli 1,5 milioni di tonnellate nel 2018. Lo scorso anno, l’incidenza dei prodotti turchi sull’import è stata del 20%. «Nel primo trimestre 2019 – ha sottolineato Bregant – si è arrivati al 33%. La tendenza è all’aumento». Il Paese starebbe lavorando su alcuni "buchi" normativi della Salvaguardia, «introducendo quantità enormi di materiale. Per alcuni prodotti in particolare sta disturbando il mercato».
Ha chiesto che venga «mantenuta la nostra libertà di approvvigionamento globale, variabile strategica» Riccardo Benso, presidente di Assofermet, l’associazione che rappresenta di distributori nazionali di acciaio, sempre durante la conferenza stampa di presentazione di Made in Steel. «Noi a valle abbiamo la necessità di avere imprese che restino competitive, e quindi che le porte dei mercati siano aperte. Perché se cominciano a essere socchiuse, pensiamo agli Stati Uniti – ha chiarito -, steelmaker e distributori potrebbero soffrirne».
Proprio di “seduzioni protezionistiche” e di mutamenti geopolitici si parlerà durante l’assemblea generale di Assofermet, che si terrà a Made in Steel giovedì 16 maggio (dalle ore 10 la sessione privata, dalle 11 quella pubblica). Grazie alla manifestazione di filiera è possibile una fitta «attività relazionale e di dialogo».
A tali problemi «solo rimanendo uniti in filiera possiamo dare una risposta» ha detto infine il direttore generale di Federacciai Bregant in riferimento a Made in Steel, «unico vero incontro proprio di filiera che abbiamo in italia, che oggi è sempre più necessario».
Elisa Bonomelli
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L'intervista a Simone Pavan, Technical and Marketing manager ifm electronic, che dal 6 all'8 maggio parteciperà a Made in Steel.
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