Arvedi AST: innovazione metallurgica e know-how al servizio del nucleare
Nella Biblioteca delle acciaierie ternane le Giornate AIM dedicate a ricerca e innovazione per la transizione energetica
5 novembre 2025 Translated by Deepl
TERNI – Il 3 e 4 novembre 2025 la Biblioteca storica Arvedi AST di Terni ha ospitato le Giornate di studio “Materiali per il nucleare: sfide e opportunità”, promosse dall’Associazione Italiana di Metallurgia (AIM) e organizzate dal Centro di Studio “Materiali per l’Energia”. Due giornate di confronto tecnico e scientifico di alto profilo, che hanno riunito rappresentanti del mondo accademico, della ricerca e dell’industria per analizzare il ruolo strategico dei materiali nello sviluppo delle tecnologie nucleari di nuova generazione.
L’iniziativa, coordinata dal professor Andrea Di Schino dell’Università degli Studi di Perugia, insieme alla dottoressa Serena Bassini (ENEA NUC-ING) e all’ingegner Dario Ripamonti (CNR ICMATE), si è inserita nel contesto del rinnovato interesse per il nucleare a livello nazionale e internazionale. Un tema tornato centrale nel dibattito energetico globale, alla luce delle sfide della transizione verde e delle tensioni geopolitiche che rendono sempre più urgente individuare fonti stabili, sicure e sostenibili. Durante le due giornate sono stati affrontati temi che spaziano dagli Small Modular Reactors e dai reattori di IV generazione alle sfide dei materiali per la fusione nucleare, fino alle innovazioni impiantistiche e di processo. L’obiettivo: offrire un quadro aggiornato del panorama nucleare e promuovere una discussione concreta su come l’industria metallurgica possa contribuire alla decarbonizzazione e all’evoluzione del sistema energetico.
Tra i protagonisti dell’iniziativa anche Arvedi AST, che ha ospitato l’evento e portato la propria testimonianza industriale attraverso gli interventi dell’ingegner Ambro Carpinelli, Responsabile della divisione Fucine, e di Stefano Neri, Responsabile metallurgia e laboratori. L’ingegner Carpinelli ha evidenziato come la partecipazione dell’azienda a momenti di approfondimento tecnico-scientifico rappresenti una naturale prosecuzione del suo impegno verso l’innovazione metallurgica: «Siamo stati lieti di ospitare nella nostra Biblioteca storica due giornate di studio che hanno affrontato con rigore tecnico e visione il tema dei materiali per il nucleare. Per Arvedi AST, l’innovazione metallurgica è una leva strategica per accompagnare la transizione energetica e sostenere lo sviluppo di tecnologie d’avanguardia, anche in ambiti complessi come quello nucleare».
Carpinelli ha poi ricordato il ruolo di lunga data della divisione Fucine nello scenario energetico internazionale: «La divisione Fucine di Arvedi AST rappresenta uno dei reparti storici e di eccellenza dello stabilimento di Terni ed è divenuta nel tempo un punto di riferimento per la produzione di pezzi fucinati di grandi dimensioni, destinati ai settori più esigenti, dall’energia all’oil & gas, dall’industria pesante al nucleare. L’ingresso nel Gruppo Arvedi ha rafforzato ulteriormente questa vocazione, grazie alla visione del presidente Giovanni Arvedi, che ha creduto profondamente nel valore industriale e tecnologico delle Fucine, rilanciandone le potenzialità».
L’ingegnere ha ricordato come la divisione Fucine operi nel campo nucleare sin dagli anni 50, con un know-how consolidato nella produzione di componenti per l’isola nucleare, come generatori di vapore, reattori e pressurizzatori, oltre a rotori e componenti di grandi dimensioni. «Oggi siamo tra i pochi produttori in grado di realizzare i componenti più grandi attualmente sul mercato, generatori fino a 230 tonnellate, rotori turbina da oltre 100 tonnellate e rotori composti fino a 200 tonnellate, destinati anche ad applicazioni nucleari. Su questi componenti abbiamo condotto importanti attività di ricerca e sviluppo, in particolare sugli acciai e sugli aspetti legati alla segregazione del carbonio, che influenzano le proprietà meccaniche dei materiali. Per il presente siamo pienamente operativi: sul futuro vedremo, ma siamo pronti a raccogliere le nuove sfide».
Un contributo tecnico è arrivato anche da Stefano Neri, che ha sottolineato il lavoro di ottimizzazione delle produzioni condotto in collaborazione con potenziali clienti: «Abbiamo collaborato per verificare le possibilità di ottimizzare le attuali produzioni e rispondere a requisiti sempre più stringenti, come quelli relativi all’omogeneità dell’analisi chimica e, in particolare, alla segregazione del carbonio, un aspetto che negli ultimi anni è diventato sempre più rilevante nelle richieste del mercato».
Le Giornate AIM hanno così confermato l’importanza di un approccio integrato tra ricerca metallurgica, industria e innovazione tecnologica, in un settore che potrebbe tornare a essere decisivo per il mix energetico del futuro.
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