12 ottobre 2022
Quasi 700 imprese (di cui il 37% estere), 3mila macchine utensili esposte, 5 aree espositive per 5 temi tecnologici in quattro padiglioni. Sono i numeri di 33.BI-MU, la manifestazione italiana biennale delle macchine utensili, dei robot e dell’automazione, organizzata da Efim - Ente Fiere Italiane Macchine e promossa da Ucimu - Sistemi per produrre, in scena a fieramilano Rho da oggi fino a sabato 15 ottobre. L'evento, ha affermato Ucimu in un comunicato stampa, rispecchia il momento positivo che le imprese del settore, dopo un 2021 eccezionale, hanno continuato a vivere quest'anno. La produzione, secondo i dati e le stime di Oxford Economics, dovrebbe superare i 7 miliardi di euro, l'export si dovrebbe attestare a 3,6 miliardi, mentre il consumo dovrebbe raggiungere 5,7 miliardi.
Ciò nonostante, gli ordini raccolti dai costruttori italiani nel terzo trimestre 2022, secondo l'indice appena elaborato dal Centro Studi Ucimu, segna un calo del 14,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Sul risultato complessivo pesa la riduzione della raccolta ordini sul mercato interno (-40%), mentre continua a crescere la raccolta oltre confine (+3,2%).
Il calo, secondo la presidente di Ucimu Barbara Colombo, va «interpretato anche alla luce dei grandi fattori di destabilizzazione che riguardano il contesto nel quale i costruttori italiani si trovano ad operare», vale a dire rincaro delle materie prime, difficoltà nel reperimento di componenti elettriche ed elettroniche e l'impennata del costo dell'energia.
«Per questo – ha continuato la presidente di Ucimu – al nuovo governo chiediamo un piano straordinario di interventi a sostegno delle imprese, fondamentale per il mantenimento del tessuto economico e sociale del paese». Nello specifico, Ucimu propone di «ragionare, oltre il 2025, su un provvedimento strutturale di incentivo alla sostituzione dei macchinari obsoleti e di introduzione di tecnologie 4.0. Anche perché queste tecnologie rispondono all'esigenza di riduzione dei consumi di energia e di gestione ottimale delle risorse». Inoltre, chiede il potenziamento delle iniziative di promozione del Made in Italy oltre confine e «che il nuovo governo continui a lavorare in Europa affinché l'Ue trovi una linea comune che possa evitare che alcuni Paesi paghino più di altri per il conflitto tra Russia e Ucraina», perché «gli effetti della crisi energetica possono essere, per il sistema economico e manifatturiero europeo, anche più devastanti di quelli determinati dall'emergenza sanitaria esplosa nel 2020».
9 maggio 2025
Edizione speciale del siderweb TG dedicata all'undicesima edizione di Made in Steel.
Lascia un Commento