22 febbraio 2023 Translated by Deepl
Il 64% delle aziende del settore macchine utensili ha definito strategie e obiettivi per la sostenibilità, ma solo il 24% lo ha fatto formalizzando policy e processi. È quanto emerge dal primo Bilancio di sostenibilità, relativo al 2021, dedicato al comparto e realizzato da UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, in collaborazione con ALTIS, Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Presentato ieri, il Bilancio è stato redatto sulla base delle risposte al questionario delle imprese associate con Marchio UCIMU (53 rispondenti su 66). Questionario che, predisposto in collaborazione con ALTIS, è stato costruito scegliendo le aree ESG «a partire da 11 obiettivi dell’Agenda ONU 2030, perché più coerenti rispetto al business delle imprese della macchina utensile» viene spiegato in una nota.
Quanto a sostenibilità ambientale, nell’economia circolare (SDG 12, sustainable development goal) il 62% delle imprese intervistate ha implementato buone pratiche; il 98% esegue la raccolta differenziata dei rifiuti; il 76% ha definito i propri obiettivi in materia di riduzione degli scarti e dei rifiuti prodotti; il 50% si serve di materie prime provenienti da riciclo. Dal punto di vista delle emissioni di anidride carbonica (SDG 13), solo il 33% ha definito obiettivi legati alla riduzione della CO2 e l’11% delle imprese ha formalizzato questi obiettivi in un documento ufficiale.
Nella sostenibilità sociale, il 92% delle aziende ha dichiarato di aver impostato o adottato un sistema di gestione per rispondere alle esigenze formative dei dipendenti (formazione di qualità dei collaboratori, SDG 4). Solo il 22% delle imprese dispone di una politica o di un comitato per la valorizzazione della diversità e per la promozione delle pari opportunità (diversità e pari opportunità, SDG 5).
Nel campo della sostenibilità economica, il 91% delle imprese ha definito una strategia o obiettivi futuri in materia di digitalizzazione, automazione e industria 4.0 (innovazione, SDG 9). Il 72% delle aziende ha definito una strategia o obiettivi futuri orientati alla riduzione degli impatti ambientali dei prodotti. Il 91% delle intervistate ha assicurato di servirsi dell’etichettatura o della formazione per istruire i clienti sul corretto utilizzo delle macchine e sullo smaltimento delle stesse a fine ciclo vita (72%).
«La sostenibilità è un campo estremamente proficuo per le aziende perché non solo permette di migliorare i rapporti con i propri stakeholder, ma offre anche la possibilità di reinventarsi e allinearsi con lo scenario normativo europeo, il quale sottolinea l’importanza sempre maggiore della diffusione delle buone pratiche ESG - ha dichiarato in una nota Barbara Colombo, presidente di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE -. Di fronte a questo Bilancio, si può affermare che già un buon numero di pratiche in linea con i criteri ESG è stato introdotto. Nel comparto dei beni di investimento, UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE è la prima associazione, in Italia e in Europa, ad aver realizzato il Bilancio di sostenibilità di settore. Un risultato che ci rende senza dubbio molto orgogliosi: il prossimo step sarà quello di formalizzare questo processo ed estenderlo ad una platea di aziende più ampia. A tal fine UCIMU continuerà con l’attività di formazione e supporto alle associate avviata negli ultimi anni».
Redazione siderweb
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