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«10 trend cambieranno le nostre vite»

Milano - Come cambieranno le nostre vite da oggi al 2030? Quali saranno i trend che condizioneranno il futuro del mondo nei prossimi 16 anni? Ha provato a rispondere a queste ambiziose domande Domenico De Masi (Professore di Sociologia del lavoro - Università La Sapienza di Roma), intervenuto durante il convegno inaugurale di Industria & Acciaio 2030, un percorso ideato da Siderweb che analizzerà le prospettive per l’industria manifatturiera e la siderurgia nazionale e continentale nel prossimo futuro.
Secondo De Masi, le 10 tendenze che emergeranno nei prossimi anni saranno la longevità, la tecnologia, l’economia, il lavoro, l’ubiquità e plasmabilità, il tempo libero, l’etica, l’estetica, la cultura e l’androginia. Entrando nel dettaglio, la longevità porterà ad un incremento della lunghezza della vita a livello globale, che si affiancherà ad un aumento della popolazione mondiale. Ciò si tradurrà non solo ad un maggior numero di persone da sfamare, ma anche in una crescita delle potenzialità umane, dovuta «ad un miliardo di cervelli in più». La tecnologia, invece, si baserà su «ingegneria genetica e nanotecnologie, due settori dove, tra l’altro, la Cina è ai vertici mondiali. È un elemento su cui riflettere». Il terzo trend è quello che riguarda l’economia: «il Pil della Terra salirà del 159% rispetto ad oggi ma il potere d’acquisto dell’Occidente si ridurrà del 15%. Il Primo Mondo conserverà il primato nella produzione di idee, i Paesi emergenti produrranno soprattutto beni materiali, mentre il Terzo Mondo fornirà materie prime e manodopera a basso costo». Nel mondo del lavoro «molti lavori manuali e molti lavori intellettuali ma esecutivi saranno assorbiti dalle macchine, trasferiti nei Paesi emergenti o affidati a immigrati». Ci saranno poi ulteriori cambiamenti dovuti al fatto che «un terzo degli occupati svolgerà mansioni esecutive fisiche; un altro terzo svolgerà mansioni esecutive intellettuali; un ultimo terzo svolgerà attività creative. Questa è una grande novità: a metà del XIX° secolo il 94% dei lavoratori di Manchester, una delle città più industrializzate del mondo, erano operai. Oggi sono il 30%, con il 70% che “lavora con la testa” e la metà di questi lavoratori che fa un lavoro creativo». La quinta tendenza è l’ubiquità «Nel 2030 la “nuvola” informatica avrà trasformato il mondo intero in un’unica agorà: tele-apprenderemo, tele-lavoreremo, tele-ameremo, ci tele-divertiremo. Correremo perciò il rischio di diventare obesi per mancanza di moto e troppo astratti per mancanza di contatti materiali con i nostri simili. Il concetto di privacy subirà una trasformazione radicale, tendendo a scomparire». Avrà un ruolo sempre più importante, visto quanto detto sul mondo del lavoro, il tempo libero, del quale ognuno disporrà per 220.000 ore nella vita. «Come occuparle? – si chiede De Masi - Come evitare la noia? Come crescere intellettualmente? Aumenterà la violenza o la pace sociale?» Per ciò che concerne il settimo trend, ovvero l’etica, De Masi sostiene che il globo sarà più ricco «ma resterà ineguale. Ciononostante la società postindustriale sarà più onesta e  trasparente di quella industriale. Se vorremo avere successo, ci toccherà essere galantuomini». L’estetica, inoltre, svolgerà un ruolo sempre più importante: «la qualità formale degli oggetti interesserà più della loro scontata perfezione  tecnica.
L’estetica diventerà uno dei principali fattori competitivi e chi si dedicherà ad attività estetiche sarà più gratificato di chi si dedicherà ad attività pratiche». Per ciò che concerne la cultura «l’omologazione globale prevarrà sull’identità locale. Tuttavia, ognuno tenderà a diversificarsi dagli altri. La cultura digitale avrà soppiantato quella analogica. Energia ed ecologia saranno problemi primari». Infine, l’ultimo trend elencato è quello dell’androginia. «Nel 2030 le donne vivranno tre anni più degli uomini a livello globale. In Italia è già così. Il 60% degli studenti universitari, dei laureati e dei possessori di master saranno donne. Molte donne sposeranno un uomo più giovane di loro. Molte avranno un figlio senza avere un marito, mentre agli uomini non sarà ancora possibile avere un figlio senza avere una moglie. Per tutto questo, le donne saranno al centro del sistema sociale e saranno tentate di gestirne il potere con la durezza che deriva dai torti subìti nei diecimila anni precedenti. I valori “femminili” (estetica, soggettività, emotività, flessibilità) avranno colonizzato anche gli uomini. Negli stili di vita prevarrà l’androginia».
«Questi sono i trend – conclude De Masi -. A prima vista siamo lontanissimi dall’acciaio, ma i cambiamenti che avverranno condizioneranno la nostra domanda di beni e manufatti che incorporano una presenza di acciaio». Meglio, quindi, iniziare a progettare il nostro futuro partendo, appunto, dai 10 trend.


5 giugno 2014

«Industria & Acciaio 2030»

A Milano il primo atto del progetto. Tutti gli articoli, gli approfondimenti, le slide dei relatori e il video servizio

di Redazione siderweb
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