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Borsa: frenano le aziende europee ma accelera l’Asia

Quinto incremento consecutivo per l’indice di Siderweb

Settimana di stabilizzazione per i principali indici azionari globali, ma non per lo Steel Stock Index di siderweb che continua la sua avanzata positiva (+2,37%), nonostante abbia ridotto il tasso di crescita rispetto alle ultime rilevazioni. Negli ultimi sette giorni hanno mostrato un aumento 34 titoli del paniere (il 61%), i quali corrono a ritmi molto di maggiori di quanto rallentino i titoli in decremento. È la quinta performance positiva consecutiva per l’indice di siderweb.
Tre indici mantengono il segno della scorsa settimana, anche se i rendimenti si appiattiscono: l’Iron&Steel Index mitiga il calo allo 0,51%, mentre DJ e NYSE riducono i rendimenti positivi rispettivamente a +0,09% e +0,66%. I restanti tre indici invertono invece la tendenza al rialzo della precedente rilevazione: -0,16% per l’Eurostoxx, -0,10% per il SSE Shanghai ed un sonoro -1,24% per il FTSE MIB che, dopo lo Steel Stock Index, è quello che mostra la variazione più cospicua.

260421

Euro, dollaro e yuan cinese

Sul fronte dei tassi di cambio si rileva qualche timido movimento della valuta cinese che si apprezza leggermente sia nei confronti del dollaro sia dell’euro. Inoltre, per la terza settimana consecutiva la valuta europea si apprezza nei confronti di quella americana.
Buona ripresa per le aziende quotate in dollari americani: tredici su sedici registrano aumenti di valore ad un tasso medio del 2,31%, molto simile all’indice di Siderweb. Le discese sono molto contenute: la peggiore è Nucor, che perde solamente il 2,32%. In questa settimana, però, tutte e sedici le aziende restano estranee alle graduatorie dei migliori e dei peggiori.
Rendimento negativo per le società quotate in euro: il 60% di esse è in discesa ad un ritmo medio dell’1,79%. Quattro aziende crescono, ma la performance migliore è un timido +1,49% della tedesca Kloeckner. È europeo, purtroppo, il primo posto della «flop3».
Torna ad imporre legge l’Asia ed in particolare la Cina, le cui sei aziende incrementano il loro valore medio del 5,56%, nonostante due di esse mostrino il segno meno. Dimostrazione di questo exploit sono l’occupazione della seconda e terza posizione fra i migliori degli ultimi sette giorni.

Top & Flop

Corre l’Asia, mentre restano nell’anonimato Europa ed Usa nelle nostre speciali classifiche. I valori percentuali di entrambe le graduatorie aumentano rispetto alla scorsa settimana, facendo così crescere il divario tra i virtuosi ed i peggiori.
Nella «top3» settimanale tutta asiatica, impossibile non notare le due cinesi Xinjiang Bayi Iron&Steel e Hunan Valin: nell’ultima rilevazione avevano fatto registrare il primo e il terzo peggior calo, mentre oggi le troviamo in seconda e terza posizione tra i maggiori aumenti. La prima passa da una discesa in doppia cifra ad un sorprendente incremento del 16,67% concentratosi nell’impennata che ha avuto il titolo negli ultimi due giorni della settimana, così come la seconda che raggiunge un eccellente +14,25%. Entrambi i titoli sono ai massimi storici, favoriti dal costante aumento della produzione e della domanda siderurgiche cinesi, ma gli analisti scommettono che il picco è ancora lontano e verrà raggiunto nei prossimi mesi. La testa della classifica spetta invece alla coreana Dongkuk Steel Mill Company Limited (+17,06%), il cui aumento si è concentrato praticamente nella sola giornata di venerdì, dove il valore da 20.500 a 23.450 won sudcoreani (circa 21 dollari). Anche questo titolo possiede in borsa un forte rating buy.
Il primato nella «flop3» spetta oggi alla francese Vallourec (-11,69%) che chiude con un valore sotto la sua media, probabilmente condizionata dalla situazione ancora incerta sulle modalità e tempistiche delle riaperture in Francia e soprattutto dalla permanenza del coprifuoco alle 19, che influiscono negativamente sull’economia e sui mercati finanziari e causano malcontento fra la popolazione. Segue la turca Ozbal Celik Boru Sanayi (-10,32%) che si mantiene al secondo posto in «flop3» per la seconda rilevazione consecutiva. L’azienda ha addirittura raddoppiato la percentuale di calo, ma la situazione potrebbe rappresentare un naturale rallentamento che segue alle straordinarie performances turche di fine 2020 – inizio 2021. Infine, terzo peggior rendimento quello della giapponese Nippon Steel (-6,37%) che inverte la tendenza di leggero rialzo della settimana precedente.

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Futuro roseo per le aziende siderurgiche americane

Goldman Sachs e di Bank of America nelle loro analisi sui mercati finanziari americani si sono trovate d’accordo nell’affermare che l’aumento dei prezzi dell’acciaio continuerà nella prima metà del 2021 e che raggiungeranno un nuovo livello di normalità rappresentato dai massimi storici. Sempre secondo i due colossi bancari americani, le aziende siderurgiche nazionali beneficeranno notevolmente da questo nuovo scenario. In particolare, sono stati indicati come titoli al rialzo da acquistare quelli di Nucor e Steel Dynamics, come neutrale che seguirà l’andamento di mercato quello di Reliance Steel, mentre come sottoperformante Commercial Metals. In questo periodo in cui gli investitori si indirizzano verso società in grado di realizzare marginalità, Steel Dynamics potrebbe rappresentare un titolo appetibile. L’azienda ha pubblicato gli ottimi risultati del primo trimestre dichiarando che sono attesi nuovi ulteriori incrementi nei prossimi tre mesi. La società ha anche in programma massicci investimenti di circa 400 milioni di dollari per l’apertura di quattro nuove linee di rivestimento e zincatura per laminati piani: due nel sud a supporto dell’acciaieria di Sinton e due nel Midwest. 
Guarda invece alla transizione green US Steel, valutata da Bank of America come sottoperformante e da Goldman Sachs come neutrale. L’azienda si è posta un obiettivo ancora più ambizioso di quello al quale sta già lavorando per la riduzione delle emissioni di gas serra del 20% entro il 2030: ovvero raggiungere una quota di emissioni di carbonio pari a zero nel 2050. Per fare ciò la compagnia investirà maggiormente sulla produzione in forni elettrici, considerata la prima strada percorribile per ridurre le emissioni.

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