Con l’anno nuovo alle porte è tempo di tirare le somme anche per lo Steel Stock Index di Siderweb. Il 2019 si conclude con un segno positivo per il rendimento dell’indice, che, rispetto alla prima rilevazione di gennaio vede aumentare il proprio valore di oltre l’11%, perfettamente intonato con il +11,4% archiviato dall’indice Iron&Steel.

Anno positivo non solo per le quotazioni delle società siderurgiche, ma, in genere per tutti i listini e, in particolare, spicca il +27,5% archiviato dall’indice di borsa italiano. Anno di ripresa rispetto ad un 2018 orribile, quando lo Steel Stock Index perse oltre il 25% del suo valore. Il 2019 mette in risalto la ripresa delle quotazioni di società statunitensi ed europee a discapito delle asiatiche e, in particolare, cinesi. La Figura 1 riporta l’andamento settimanale del valore dello Steel Stock Index e degli altri indici di Borsa da fine 2018 a fine 2019 dove spicca il crollo delle quotazioni avvenuto durante l’estate per poi innescare una lenta ripresa che sembra possa persistere anche nei primi mesi del 2020.

Figura 1: Andamento degli indici di mercato e dello Steel Stock Index di Siderweb nell’anno

Top e flop
L’aumento dei prezzi del minerale di ferro nella prima metà dell’anno e l’incidente mortale avvenuto nella diga di Minas Gerais di proprietà della brasiliana Vale hanno favorito l’ascesa delle società specializzate nell’estrazione del minerale.
A beneficiare della particolare congiuntura sono state soprattutto le società australiane. Spicca infatti il +154,6% archiviato da Fortescue Metals (Figura 2) con un 2019 da ricordare per l’eccellente dinamica rialzista che continua anche sul finire dell’anno e lascia presagire buoni segnali per il 2020.
Seguono poi, tra le migliori performance del 2019 Ternium Argentina con +68% e la statunitense Reliance steel&Alluminium con +67%. Per quanto riguarda Ternium Argentina, come mostra la Figura 3 in termini di numero indice (Base 100 2 Gennaio 2019), l’anno è stato all’insegna della volatilità legata soprattutto alle vicende che hanno interessato la politica ed economia del paese sudamericano. Dopo il pesante crollo avvenuto ad agosto sull’ipotesi dell’ennesimo default argentino, le elezioni presidenziali di fine anno hanno riporta un po' di sereno, facilitando la ripresa dell’indice di mercato S&P Merval e, dunque di Ternium Argentina.

Figura 2: Dinamica del prezzo di Fortescue nel 2019

Figura 3: Andamento giornaliero di Ternium Argentina confrontato con l’indice di mercato S&P Merval

Dal lato delle peggiori performance 2019, la medaglia d’oro spetta alla tailandese Permsin Steel Works Public Company Limited che perde oltre il 58% a causa dei risultati di bilancio deludenti che hanno visto un calo dell’utile netto del 24% nel primo trimestre 2019 rispetto al 2018.
Segue con -41,4% United States Steel che partiva da un 2018 di ribassi che sono proseguiti per il 2019. A peggiorare la situazione del titolo il declassamento da parte degli analisti di Deutsche Bank (DB) che, a maggio, hanno portato il rating delle azioni da “Hold” a “Sell” con un taglio nel target price da 20$ a 11$. Ma non solo l’apertura di Trump alla riduzione dei dazi sulle importazioni di acciaio e budget di spesa non supportati da adeguata liquidità hanno penalizzato l’anno di United States Steel.
Infine, chiude la lista delle tre peggiori performance annuali, la cinese Fangda Steel con -31,2% che non è rimasta immune alle pesanti perdite di ricavi che hanno interessato le società siderurgiche cinesi nel 2019.

Sotto la lente
Parecchi avvenimenti hanno contraddistinto il 2019. In primis l’esplosione nella diga di Minas Gerais (Vale -5,3%), il ciclone tropicale che ha interrotto le attività produttive in Australia nei primi mesi dell’anno (Bluescope +38,5%, BHP +14%). Sono seguiti poi una serie di eventi legati a nuove joint venture (per esempio quella di Tenaris e Severstal) e anche divorzi da precedenti unioni: (ThyssenKrupp -21,8% e Tata Steel -5,5%). I prezzi del minerale di ferro, in aumento per i primi 6 mesi dell’anno, hanno creato una riduzione dei margini di profitto per le società che producono prodotti finiti dato, la contestuale diminuzione dei prezzi dei prodotti, creando difficoltà per alcune società (United States Steel).

Made in Italy
Positivo l’anno per le due società siderurgiche italiane: Danieli segna un +5,8% mentre Tenaris un +3,1%. Tuttavia, è evidente la discrepanza (Figura 4) tra i rendimenti delle due società, piuttosto contenuti, e il FTSE MIB segnalando quindi una congiuntura negativa del settore siderurgico. Danieli ha chiuso un 2019 con un pieno di ordini mentre Tenaris ha ritirato il titolo dalla borsa di Buenos Aires.

Figura 4: Andamento titoli siderurgici italiani e FTSE MIB