18 marzo 2025 Translated by Deepl
Vecchiato Officine Meccaniche è sempre più orientata ai mercati internazionali, con una quota di mercato che nell’ultimo anno e mezzo è passata dal 30 all’80%. L’azienda specializzata in progettazione e realizzazione di impianti di forgiatura ha infatti aperto una società in India e sta ora guardando alla possibilità di sbarcare sul mercato nordamericano, in un’ottica di continua crescita e affermazione come player a livello globale.
Ne ha parlato il direttore commerciale, Luca Bertoldi.
Nell’ultimo anno avete firmato due contratti e aperto una società in India. Da dove viene la decisione di concentrarsi sui mercati internazionali?
Nel periodo post pandemia, il 70-80% del nostro business riguardava l’Italia in quanto tanti clienti hanno investito su revamping o in nuove macchine grazie agli incentivi della 4.0. Finiti questi incentivi, ed essendo poco accessibile la 5.0, gli investimenti nel settore della forgiatura libera in Italia si sono molto ridotti e quindi ci siamo orientati su mercati esteri inserendoci molto bene sul mercato indiano, che è in forte sviluppo, e dove abbiamo già acquisito due contratti. Per il primo progetto dedicato alla forgiatura principalmente di titanio la messa in marcia è prevista entro l’anno corrente; mentre la consegna degli equipaggiamenti del secondo progetto è prevista nel secondo quarto del 2026.
Abbiamo anche aperto una società in India, la Vecchiato India Forging Machines Pvt Ltd a Gurgaon, Nuova Delhi. Essere presenti sul territorio ci permette di essere più competitivi e di dimostrare ai nuovi clienti indiani il nostro interesse e la nostra presenza sul loro territorio. Stiamo inoltre collaborando con una importante azienda indiana del settore meccanico per costruire in loco le parti più pesanti dei nostri macchinari, quelle con meno tecnologia, riuscendo ad agevolare il cliente indiano in termini di risparmio sui trasporti via mare.
Quindi nell’ultimo periodo il nostro portafoglio ordini è composto dall’80% di ordini esteri e dal 20% di ordini italiani.
Vedete delle opportunità di business negli Usa? Come potrebbero impattare i nuovi dazi imposti dal presidente Trump?
Questa primavera parteciperemo alla Forge Fair 2025 (13-15 maggio, Cleveland) per testare le risposte sul mercato nordamericano. Siamo diventati soci della Forging Industry Association (Fia) e stiamo cercando di farci conoscere nel Nord-America tramite questa importante associazione di settore.
La questione dazi rimane un’incognita, però il Nord-America rappresenta un mercato da approfondire sicuramente. Dobbiamo capire come comportarci a livello commerciale, per via dei dazi, e se può essere effettivamente un'opportunità di business. Una possibilità da esplorare potrebbe essere quella di fabbricare, anche in questo caso, una parte di fornitura in loco, mentre la parte più nobile, quindi gli elementi di controllo (automazione ed elettrica) e tutto ciò che riguarda l'idraulica, fornirla dall’Italia.
La nostra produzione si basa su materiali grezzi prodotti della filiera italiana, mentre per la componentistica di commercio utilizziamo brand europei oramai consolidati e leader nei loro settori. Nell'ottica di nuovi mercati come gli Usa/Canada e come già proposto in India, la costruzione in loco delle parti elettrosaldate dei nostri equipaggiamenti potrebbe essere un importante vantaggio.
Di sicuro, finché l'altalena dei dazi non sarà ferma e definitiva, si possono solo ipotizzare alcuni scenari che andranno poi verificati.
Come gestite la costruzione dei macchinari tra l’Italia e l’estero?
Gli elementi dimensionalmente più grandi delle nostre presse, e che non contengono tecnologia "spinta" ma che presentano un peso dalle 50 alle 150 tonnellate, possono essere fabbricate all’estero, ovviamente assicurando gli stessi standard di esecuzione che avremmo in Italia. La parte più tecnologica inclusiva dei manipolatori, dell’impianto idraulico e soprattutto l'automazione con tutti i controlli delle valvole e dei movimenti, rimarrà sempre il nostro il nostro know-how, che continuiamo a migliorare confrontandoci con i committenti italiani più storici. Anche se il cliente è situato all’estero, rimane un nostro punto di forza l’assistenza da remoto che assicura al cliente un supporto costante per la sua produzione.
Recentemente avete ampliato il sito produttivo italiano ristrutturando un capannone adiacente alla vostra sede e con un nuovo capannone di 6.000 mq. Prevedete un incremento degli ordini?
Sì, abbiamo fatto questi investimenti per poter aumentare non solo il volume di ordini ma, soprattutto, anche la taglia delle macchine. Attualmente lavoriamo in uno stabilimento di circa 6.000 mq e ne stiamo costruendo un altro di altrettanti 6.000 mq che verrà adibito principalmente all’assemblaggio delle nostre macchine. Avremo quindi spazi molto più ampi per accogliere più macchine. Infatti, negli ultimi anni abbiamo quasi già raddoppiato la nostra capacità di fornitura che attualmente si attesta in 3-4 presse e 6-7 manipolatori all’anno. Avere più spazio ci aiuta perché possiamo lavorare in parallelo e quindi riuscire a offrire dei tempi di consegna migliori nell’ottica di aumentare la nostra competitività.
Quali passi state compiendo in termini di sostenibilità?
A livello produttivo, già nel nostro stabilimento usiamo energia da fonti rinnovabili (solare) per circa il 50%. Inoltre, a livello di processo di forgiatura, già dal 2015, tutte le nostre presse sono equipaggiate con il sistema brevettato “HP3 Hydraulic Drive” che permette, a parità prestazionali della pressa, di installare circa il 40% di potenza elettrica in meno; questo si traduce in diversi benefici che comportano un risparmio economico lato cliente. Inoltre, studiando le sequenze ripetitive insite nel processo di forgiatura abbiamo progettato dei dispositivi e nuovi sistemi per ridurre ulteriormente i consumi elettrici tra il 5 e il15% all’anno. Abbiamo un continuo monitoraggio con i nostri clienti di più lunga data per poter implementare questi sistemi e studiare, in base al processo, qualcosa che possa ridurre maggiormente consumi o che possa migliorare il processo in base alla sempre maggiori richieste del mercato in termini di qualità e ripetitività.
Un altro nostro importante punto di forza è che siamo una delle poche aziende a fornire gli impianti di forgiatura integrati sotto un unico punto di responsabilità. Per il processo di forgiatura devono lavorare più macchine in combinazione e grazie alla nostra tecnologia e competenza siamo in grado di fornirle e di assicura elevate prestazioni con controlli molto spinti. Il vantaggio di avere un unico fornitori per questa tipologia di impianti riguarda soprattutto assicurare le prestazioni e l’integrazione tra gli equipaggiamenti utilizzando la stessa ingegneria, lo stesso design e lo stesso software. Altri produttori forniscono solo alcune di queste macchine e quindi la comunicazione e l'integrazione tra di esse è più complicata. Per i clienti è più semplice inoltre avere una singola interfaccia e un solo fornitore.
Quali sono i vostri obiettivi per il futuro?
Negli ultimi anni siamo passati dall’essere una realtà molto piccola e poco conosciuta a punto di riferimento. L'obiettivo è crescere ancora di più grazie agli investimenti in Italia e all’estero e poter competere a livello mondiale, aumentando la taglia delle nostre macchine ma garantendo sempre le medesime qualità e affidabilità che finora ci hanno distinto.
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