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I settori utilizzatori di acciaio: performance 2023 e prospettive 2024

Tra tensioni internazionali e piani di crescita ancora in attesa di concretizzarsi

Translated by Deepl

Le tensioni internazionali, in particolare connesse con la prosecuzione del conflitto in Ucraina e con i gravi sviluppi degli attacchi terroristici in Medio Oriente, hanno costituito nel 2023 un fattore di rischio rilevante per le condizioni cicliche globali, che hanno inoltre risentito di una dinamica più debole dell’economia cinese. A tutto questo si è aggiunto un altro elemento di incertezza, rappresentato dagli effetti di irrigidimento delle condizioni di offerta del credito in Italia, così come nel complesso dell’area dell’euro, che hanno avuto ripercussioni negative sulle prospettive degli investimenti e dei consumi. È così che, rispetto alle previsioni formulate alla fine dello scorso anno, le aspettative di crescita dell’economia sono state corrette verso il basso nel corso del 2023. Il risultato negativo del secondo trimestre è stato il principale elemento alla base della revisione al ribasso sia per il 2023 (-0,6 punti percentuali) sia, attraverso un effetto di trascinamento, per il 2024. In particolare, il rallentamento del tasso di crescita del PIL su base annua è dovuto al calo della produzione industriale, che si è fatto sempre più evidente a partire dal secondo trimestre e che dovrebbe portare ad una diminuzione attorno al 2% rispetto al 2022, una riduzione di mezzo punto più alta rispetto alla media degli altri Paesi dell’Ue. Con questo risultato, l’indice della produzione industriale italiana ritornerebbe sotto il livello pre-pandemia (-1,8%) dopo averlo superato nel 2022 (+0,4%).

L’andamento dei settori utilizzatori di acciaio nel 2023

I settori utilizzatori di acciaio hanno dimostrato una maggiore resilienza. Infatti, in Italia, la loro produzione è diminuita mediamente soltanto di mezzo punto percentuale rispetto al 2022. Quasi tutti i settori hanno registrato un calo della produzione, ad eccezione dell’automotive e degli altri mezzi di trasporto. Il primo si è quasi riportato al livello di produzione pre-pandemia, mentre il secondo lo ha ampiamente superato. L’indice della produzione del settore automotive italiano è cresciuto meno di quello dell’Ue nel 2023 (viceversa nel 2022), ma il recupero rispetto al periodo pre-pandemico risulta maggiore. Anche l’indice della produzione del settore altri mezzi di trasporto italiano è cresciuto di meno nel 2023 rispetto all’Ue, ma il recupero dopo la pandemia è stato più intenso, grazie alle buone performance dei comparti della produzione di cicli e motocicli, navi e altre imbarcazioni, aeromobili.

Andamento della produzione dei settori utilizzatori di acciaio (numero indice 2019 = 100)

Settori

2020

2021

2022

2023

 

Ue

Italia

Ue

Italia

Ue

Italia

Ue

Italia

Costruzioni

95,3

92,2

100.5

115.4

103,5

129,9

103,8

127,4

Macchinari e apparecchiature

87,5

85,5

98,5

98,9

103,4

102,7

102,5

101,3

Prodotti in metallo

89,3

86,6

100,1

102,0

101,0

98,6

99,4

97,9

Produzione di tubi

83,9

85,9

88,4

95,1

91,0

90,8

90,4

89,6

Apparecchi domestici elettrici

97,2

96,4

106,9

115,8

100,9

99,4

88,3

91,6

Automotive

80,5

77,1

81,8

91,6

85,6

92,1

94,7

98,7

Altri mezzi di trasporto

84,1

87,5

85,7

94,1

91,0

99,2

99,0

108,8

 Fonte: Ufficio Studi Siderweb, elaborazione su dati Eurostat. L’ultimo trimestre 2023 è stimato. 

Il settore delle costruzioni, dopo due anni di crescita piuttosto intensa (+38%), ha mostrato nel 2023 un calo della produzione di circa il 2%, a fronte di un leggero aumento registrato negli altri Paesi dell’Ue. Sulla diminuzione dell’attività nel settore immobiliare italiano hanno influito diversi fattori: in primo luogo, i progressivi aumenti dei tassi di interesse operati dalla BCE che hanno indotto gli istituti di credito ad essere più selettivi nella concessione dei mutui, che hanno scoraggiato gli investimenti in nuove costruzioni e nell’acquisto di abitazioni da parte dei privati; in secondo luogo, l’incertezza sulla proroga delle misure di incentivazione fiscale (Superbonus 110%) che hanno dato il via ad un importante processo di efficientamento del patrimonio immobiliare estremamente energivoro e vetusto. Grazie anche a questi incentivi, il recupero della produzione nel settore delle costruzioni dopo la pandemia è stato di oltre 27 punti percentuali in Italia contro meno di quattro punti negli altri Paesi dell’Ue.

Il settore macchinari e apparecchiature ha riportato nel 2023 un calo della produzione dell’1,4%, mezzo punto in più della media degli altri Paesi dell’Ue. La diminuzione dell’attività ha riguardato quasi tutti i comparti, ad eccezione di quello delle macchine di impiego speciale. Le macchine di impiego generale hanno registrato una diminuzione della produzione di circa il 5%, mentre quella delle macchine per l’agricoltura e silvicoltura si è ridotta del 5,5% e quella delle macchine per la lavorazione dei metalli ed altre macchine utensili del 2,5%. Per quanto riguarda quest’ultimo comparto da rilevare che la contrazione della produzione si è concentrata soprattutto nella seconda metà dell’anno in seguito al brusco calo degli ordinativi nel terzo trimestre, che ha riguardato in particolare il mercato interno. La riduzione delle nuove commesse è in parte fisiologica e corrisponde ad un generale ridimensionamento della domanda dopo il boom del biennio 2021-2022, sulla quale si sono poi innestati altri fattori. In primo luogo, la debolezza della domanda delle imprese manifatturiere italiane e, in secondo luogo, il ridotto traino degli incentivi previsti dal piano Transizione 4.0, che nel 2023 si sono dimezzati rispetto all’anno precedente.

Il settore della fabbricazione di prodotti in metallo ha mostrato un calo della produzione dello 0,7% che, sommato a quello dell’anno precedente (-3-3%), ha riportato la produzione sotto il livello pre-pandemia. La riduzione dell’attività nel 2023 ha riguardato la maggior parte dei comparti, in particolare quelli della fabbricazione di Armi e munizioni, del Trattamento e rivestimento dei metalli e della fabbricazione di Altri prodotti in metallo. Aumenti della produzione hanno invece riportato i comparti della fabbricazione di Prodotti strutturali in metallo e della Forgiatura, stampaggio e profilatura dei metalli.

Il settore della produzione di tubi ha diminuito la produzione dell’1,3% nel 2023 dopo un calo del 4,5% dell’anno precedente. L’attività è così scesa dieci punti sotto il livello pre-pandemia, accusando un gap negativo nei confronti degli altri Paesi dell’Ue che, negli anni precedenti, viaggiavano su livelli di produzione inferiori a quelli delle imprese italiane. Sulla diminuzione della produzione di tubi negli ultimi due anni hanno avuto un effetto rilevante la crisi provocata dalla diffusione della pandemia di Covid-19, l’instabilità geopolitica che ha creato delle interruzioni nelle forniture di gas e petrolio ed il blocco degli investimenti nell’ammodernamento e potenziamento di oleodotti e gasdotti, la spinta alla decarbonizzazione che ha creato incertezza nel passaggio dagli investimenti nelle fonti fossili alle fonti rinnovabili. A ciò va aggiunto il calo della domanda di tubi di precisione del settore automotive causata dalla contrazione di circa venti punti della produzione durante il periodo della pandemia, a tutt’oggi non ancora recuperata.

Infine, il settore della fabbricazione di apparecchi domestici elettrici ha registrato nel 2023 un calo di quasi l’8% della produzione che, sommato alla riduzione del 14% dell’anno precedente, ha provocato il ridimensionamento dell’attività di quasi 21 punti percentuali rispetto al picco raggiunto nell’anno successivo alla fase più acuta della diffusione della pandemia di Covid-19. È vero che si tratta di un calo che viene dopo un 2021 con una crescita a due cifre, ma negli ultimi due anni è esplosa una serie di fattori negativi (inflazione, riduzione del potere d’acquisto dei consumatori, aumento dei tassi di interesse, costi e listini energetici in ascesa, ecc.) che stanno diventando strutturali. E, di conseguenza, rischiano di pesare ancora per qualche tempo sulla propensione all’acquisto di elettrodomestici da parte delle famiglie.

Le prospettive per il 2024

Il consumo di acciaio da parte dei settori utilizzatori registrerà un incremento molto modesto anche nel 2024 (+0,4%), nonostante il miglioramento dell’attività in quasi tutti i settori rispetto all’anno precedente, tranne che per l’Automotive. Nel settore delle costruzioni si prevede un aumento della produzione soltanto dello 0,2% a causa dei primi tre trimestri con segno negativo e di una significativa ripresa nell’ultima parte dell’anno. Il comparto più dinamico sarà quello delle opere pubbliche grazie alla realizzazione degli investimenti previsti nel piano europeo Next Generation EU e nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Meno positive invece le prospettive per il comparto dell’edilizia privata, soprattutto in Italia, a causa dell’incertezza sull’esito del dibattito in corso sul prolungamento degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni legate alla transizione energetica e sull’inversione nella tendenza al rialzo dei tassi di interesse sui mutui.

Nel settore della produzione di macchinari e apparecchiature le aspettative sono per un rialzo della produzione e quindi della domanda di acciaio di circa un punto percentuale, grazie alla progressiva ripresa dell’attività nella seconda metà dell’anno.

La performance positiva del settore della meccanica strumentale offrirà un sostegno alle imprese del settore dei prodotti in metallo, la maggior parte delle quali produce parti o componenti utilizzate per la fabbricazione di macchinari ed apparecchiature. La produzione dovrebbe crescere di circa un punto percentuale rispetto al 2023.

Moderatamente positive anche le aspettative per quanto riguarda il settore della produzione di tubi, con un aumento della produzione di poco più di un punto percentuale rispetto all’anno precedente, grazie alla tenuta del settore delle costruzioni (tubi strutturali) ma soprattutto alle buone prospettive per il comparto dell’energia. I cambiamenti in questo settore stanno facendo emergere nuovi progetti, come le pipeline per il trasporto dell’idrogeno, i terminal per il gas naturale liquefatto e gli investimenti per il “nuovo” nucleare. Ma anche nell’Oil & Gas potrebbero partire presto nuovi investimenti che sono mancati negli ultimi anni a causa di una domanda relativamente bassa per la crisi coronavirus e per la spinta alla decarbonizzazione.

Andamento produzione settori utilizzatori di acciaio: consuntivo 2023 e previsione 2024 (variazioni %)

Settori

Consuntivo 2023 *

Previsione 2024 totale paesi Ue**

                                             

Ue

Italia

I

II

III

IV

anno

Costruzioni

0,5

-2,0

-0,6

-0,1

-0,4

1,7

0,2

Macchinari e apparecchiature

-0,8

-1,3

-0,6

-0,4

1,6

2,7

0,8

Prodotti in metallo

-1,5

-2,0

-0,8

2,0

1,0

2,9

1,3

Produzione di tubi

-0,7

-1,3

-0,2

0,3

1,1

3,2

1,1

Apparecchi domestici elettrici

-12,5

-7,8

1,6

3,6

2,1

2,9

2,5

Automotive

10,7

7,2

-5,5

-4,4

-6,1

-2,6

-4,6

Altri mezzi di trasporto

8,8

9,7

-4,6

7,6

-2,8

3,7

0,8

Fonti: (*) Ufficio Studi Siderweb; (**) Eurofer,


In aumento anche la produzione nel settore degli apparecchi domestici elettrici, dopo due anni di calo continuo, nonostante il bonus fiscale del 50% sull’acquisto di grandi elettrodomestici. Tuttavia, va rilevato che a partire dal 2024 il limite di spesa per il bonus sull’acquisto di grandi elettrodomestici da agganciare ai lavori di ristrutturazione delle abitazioni verrà ridotto da 8 a 5mila euro, con una deduzione massima ottenibile che scenderà da 4.000 a 2.500 euro.

Il settore dell’automotive dovrà invece affrontare un anno sottotono, dopo la buona performance dell’anno precedente, a causa del rallentamento della spesa dei consumatori, degli alti tassi di interesse e dell’aumento del prezzo delle autovetture. Un altro freno è rappresentato dall’incertezza tecnologica relativa alla motorizzazione dei nuovi autoveicoli e alla carenza di incentivi pubblici per la sostituzione delle “vecchie” autovetture. Non a caso, il mercato delle auto usate è in forte espansione, trainato da fattori sia macroeconomici che di mercato.

Migliori le prospettive per il settore degli altri mezzi di trasporto, dove la produzione dovrebbe crescere di circa un punto percentuale rispetto al 2023 grazie a due trimestri molto positivi. I comparti più promettenti restano quelli della fabbricazione di navi e altre imbarcazioni, aeromobili e cicli e motocicli. In ripresa anche il comparto della fabbricazione di mezzi su rotaia che beneficerà degli investimenti previsti nel piano europeo Next Generation EU e nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per l’ammodernamento ed il potenziamento della rete ferroviaria e tranviaria nell’ottica di una mobilità più sostenibile.


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