21 novembre 2023 Translated by Deepl
Con il 56% dei voti Javier Milei è diventato il nuovo presidente dell’Argentina. Un personaggio discusso e anomalo, espressione di un vento populista che sta tirando nella politica a diverse latitudini.
Un’elezione che riconferma l’Argentina laboratorio privilegiato per i populismi, come già lo fu per una delle forme di più classiche di questa espressione politica: il Peronismo. Tuttavia, nel confronto tra un peronista come Sergio Massa e un neo-populismo di stampo anarco-capitalista come “El Loco”, il Paese sudamericano ha optato per giocare quest’ultima nuova carta.
Non resta dunque che aspettare e vedere quanto il nuovo presidente argentino riuscirà a realizzare del suo ambizioso e a tratti utopistico programma, fatto di privatizzazioni radicali, riduzione al minimo del ruolo dello Stato e punte quali la promessa di abolire la Banca Centrale, per citarne solo alcuni punti.
In questa puntata l’analisi delle elezioni e i rischi per un’Argentina in profonda crisi.
Massimiliano Panarari
è sociologo della comunicazione, saggista e consulente di comunicazione politica e pubblica. È professore di ruolo alla Università Mercatorum di Roma, e insegna inoltre all’Università Luiss Guido Carli di Roma, alla Luiss School of Government e all’Università Luigi Bocconi di Milano. È editorialista dei quotidiani La Stampa, Il Mattino di Padova, Il Piccolo e Giornale di Brescia, collabora con L’Espresso, Il Venerdì di Repubblica e con siderweb.
Massimiliano Panarari
14 ottobre 2024
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