7 novembre 2023
Il Consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità il testo per il passaggio al cosiddetto “modello del premierato”.
Una riforma costituzionale che, sinteticamente, si può riassumere in cinque punti cardine: elezione diretta del premier a suffragio universale; durata del mandato di 5 anni; inserimento della “norma anti-ribaltone” con la sostituzione, in caso di crisi di governo, del presidente con un parlamentare della sua maggioranza; premio di maggioranza al 55%; abolizione dei senatori a vita.
L’iter, tuttavia, appare in salita e sembra irrealistico che il testo riesca a trovare una maggioranza dei due terzi dei parlamentari, vista l’impossibilità di mediazione con le opposizioni contrarie alla proposta. Dunque, appare inevitabile un passaggio referendario nella primavera del 2025.
In questa puntata l’analisi della proposta di riforma costituzionale e del significato politico che le si può attribuire.
Massimiliano Panarari
è sociologo della comunicazione, saggista e consulente di comunicazione politica e pubblica. È professore di ruolo alla Università Mercatorum di Roma, e insegna inoltre all’Università Luiss Guido Carli di Roma, alla Luiss School of Government e all’Università Luigi Bocconi di Milano. È editorialista dei quotidiani La Stampa, Il Mattino di Padova, Il Piccolo e Giornale di Brescia, collabora con L’Espresso, Il Venerdì di Repubblica e con siderweb.
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