25 luglio 2023 Translated by Deepl
Il mercato è apparso più stabile nelle ultime settimane, tuttavia l’incertezza permane e la prima metà del 2023 è stata caratterizzata da un’estrema volatilità: «La quotazione del Meps per i coils a caldo è passata tra gennaio e giugno da 680 €/t a 640 €/t, ma nel frattempo ci sono stati aumenti e decrementi di oltre 150 euro la tonnellata». Lo ha detto Luigi Rapullino, amministratore delegato del Gruppo Rapullino e di Sideralba, intervenuto al webinar «MERCATO & DINTORNI» di siderweb.
In qualità di trasformatore, Sideralba sta «subendo il mercato», non potendo fare altro che «ribaltare gli aumenti che ci vengono trasmessi a monte, spesso con difficoltà legate a quello che è il consumo apparente o reale», ha spiegato Rapullino. «Spesso, in un primo momento non riusciamo a trasmettere a valle un aumento e solo dal secondo aumento da parte dei produttori riusciamo a ribaltare una parte del primo. In questo momento – ha osservato – il consumo apparente è pari a zero e si lavora poco con il consumo reale. Nell’ultimo periodo solo il settore auto sta avendo performance più positive, mentre con gli altri settori che ci riguardano rileviamo forti difficoltà non solo a mantenere le performance impossibili degli ultimi due anni, ma anche a registrare un andamento in linea con il periodo precedente».
Un’altra difficoltà è rappresentata dai costi che, pur essendo diminuiti recentemente, restano fortemente superiori a quelli del periodo precedente al 2020. «Il costo dell’energia elettrica è aumentato del 200% rispetto al pre-Covid, sono cresciuti i costi dei trasporti, quelli contrattuali dei metalmeccanici, abbiamo volumi di vendita inferiori e quindi un costo industriale superiore – ha sottolineato l’ad di Sideralba –. Insomma, abbiamo aziende completamente diverse, ma probabilmente non ce ne siamo resi conto in due anni in cui la marginalità è stata estremamente positiva».
Per il periodo successivo alla pausa estiva, Rapullino ritiene che i prezzi dei tubi dovranno «recuperare un po’ di gap dovuto a un ritmo non corretto rispetto agli ultimi aumenti che ci sono stati sulla materia prima». Ma anche le quotazioni dei coils dovranno tendere al rialzo, in quanto «abbiamo constatato che oltre determinati numeri i prezzi non vanno. Ci siamo resi conto infatti che, nonostante un ultimo semestre 2022 molto negativo, al di sotto di determinati parametri i produttori sia europei sia esteri non sono stati disposti ad andare».
Sull’andamento dell’economia, l’imprenditore si è detto ottimista, in quanto «i fondi del PNRR ci sono e il Paese va ristrutturato». Inoltre, ha aggiunto, «non dimentichiamo che a una fase negativa segue sempre un rimbalzo».
Sideralba possiede una joint venture con il Gruppo Marcegaglia in Tunisia (SM Tunis Acier) e ha quindi un punto di vista privilegiato sul mercato del Nord Africa. Mercato che, ha spiegato Rapullino, «purtroppo ha seguito in termini di quotazioni l’andamento mondiale/europeo» a fronte di un consumo apparente pressoché pari a zero e uno scarso consumo reale. «La differenza tra i Paesi nordafricani e quelli europei sta nel fatto che i primi sono mercati non protetti da dazi o quote. In Tunisia arriva materiale cinese, turco, ecc., ossia proveniente da Paesi che soffrono sul fronte interno e quindi riversano i loro prodotti all’estero a prezzi ovviamente aggressivi». La Tunisia, ha rimarcato Rapullino, ha poi «attraversato un periodo piuttosto critico dal punto di vista economico». Positivo quindi il suo giudizio sul recente accordo tra Bruxelles e Tunisi per sostenere l’economia tunisina in cambio dell’attuazione di riforme economiche e di un controllo delle frontiere.
In conclusione, Luigi Rapullino ha illustrato alcuni degli investimenti che la sua azienda sta portando avanti. Innanzitutto, «l’ampliamento del sito produttivo di Acerra, dove andremo ad aumentare la copertura di quasi 20mila metri quadrati e dove abbiamo programmato investimenti in impianti». Il gruppo sta inoltre ultimando «un ulteriore upgrade dell’impianto fotovoltaico: ai 3,7 MhW ne abbiamo aggiunti quasi 2. Questo ci permette di essere completamente autonomi durante la fascia giornaliera, cioè non acquistiamo energia dalla rete, cosa che ci aiuta moltissimo in termini di competitività». «Abbiamo un piano di investimenti ambizioso – ha continuato l’ad – e guardiamo a eventuali opportunità di mercato, stando attenti a non supervalutare le aziende. Sarebbe sbagliato basarsi sui dati degli ultimi due anni; bisogna fare molta attenzione, perché ritengo che nei prossimi anni nel nostro settore ci troveremo a lavorare con marginalità molto basse».
Stefano Gennari
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