18 luglio 2023 Translated by Deepl
La logistica oggi è «compressa tra le esigenze del mercato e le necessità di una rivoluzione green. Ma voglio essere ottimista, chiamiamola evoluzione green». Così Massimo Marciani, presidente del Freight Leaders Council, ha fotografato un comparto che vale oltre l’8% del Pil nazionale (116,4 miliardi di euro nel 2020), conta circa 82mila aziende fornitrici di servizi logistici e dà lavoro a oltre 1,4 milioni di addetti.
«È un eufemismo definire complesso questo mercato, continuamente sotto stress – ha detto Marciani –. Il Covid, la nave che si è incagliata nel Canale di Suez, il conflitto in Ucraina l’hanno fatto entrare in una dinamica di complessità nella quale ciò che abbiamo conosciuto prima del Covid, con una certa stabilità, sta mutando in quello che viene definito “never normal”. La situazione non sarà mai più uguale al mercato che abbiamo conosciuto e ai trend consolidati nel tempo».
La domanda è in crescita: «Siamo arrivati a quasi 100 miliardi nel 2021. Immaginiamo che ci possa essere stata una continua crescita anche nel 2022 (i dati saranno disponibili a novembre), per via del rimbalzo della domanda e l’aumento del costo dei fattori produttivi».
In questo contesto, oggi è fondamentale «assicurare la continuità di business. Bisogna essere in grado di gestire le complessità, che è diventata la quotidianità». E per farlo vanno affrontate le grandi sfide che la logistica deve superare, come quelle della sostenibilità, dell’innovazione, dell’incertezza di domanda e offerta, dello sviluppo di nuovi canali e mercati.
«Non registriamo solo una carenza di autisti e di manodopera – ha sottolineato Marciani –, ma anche di figure professionali avanzate, che siano in grado di gestire la complessità del settore. Penso a chi si occupa di intelligenza artificiale, di data anlaysis, di digitalizzazione e automazione». Perché la logistica «si sta trasformando da “muscolare” a “cerebrale”. La logistica 4.0 viene costruita attraverso automazione, digitalizzazione e analytics. E il fattore umano non è secondario in questo scenario». In questo contesto, «dobbiamo aprirci a una visione di tipo strategico. È necessario creare un ecosistema di collaborazione con i fornitori e con i clienti finali. L’obiettivo è arrivare a collaborare anche con i nostri concorrenti. Stiamo registrando in aree di grande competizione, come la Gdo, una collaborazione analoga a quella avvenuta molti anni fa nel sistema bancario, con l’avvento del bancomat con condivisione di un sistema unico». Nel caso dell’acciaio, «serve una visione di filiera».
30 aprile 2025
L'intervista a Simone Pavan, Technical and Marketing manager ifm electronic, che dal 6 all'8 maggio parteciperà a Made in Steel.
Lascia un Commento