30 maggio 2023
La Turchia ha scelto: Recep Tayyip Erdogan è stato riconfermato presidente della Repubblica. Il capo di Stato turco si avvia così al terzo mandato e, al termine, ritoccherà il suo record di leader più longevo della storia politica del suo Paese. Ventisei anni di presidenza che gli permetteranno di staccare ulteriormente il padre fondatore della patria Mustafa Kemal Ataturk, fermatosi a 15 anni.
Rispetto ai precedenti appuntamenti, questa volta “il Sultano” ha dovuto ingaggiare la battaglia con il suo oppositore e andare al secondo turno, vinto con il 52% dei voti. Una tornata elettorale nella quale il presidente turco è riuscito a mantenere la presa sul suo popolo, nonostante un’opposizione mai così compatta e le difficoltà derivate da una crisi economica profonda e aggravata dal recente devastante terremoto. Fattori che in una certa misura hanno portato alla luce una sua minore forza rispetto al passato. Riaffermazione arrivata grazie a promesse rinnovate e non facili da mantenere. Promesse fondate sull’aspirazione ad un nuovo rilancio economico e sul binomio formato da islamismo e grande proiezione di potenza internazionale ricostruita proprio da Erdogan. Di fatto, uno scambio tra identità ed economia che ha permesso al Sultano di mostrare ancora una volta e malgrado tutto la sua solidità, ma un aggravarsi della situazione finanziaria potrebbe farlo vacillare.
Nella puntata di oggi, Massimiliano Panarari analizza la storia politica del presidente turco e la sua rielezione, rispetto alla quale l’Occidente dovrà fare i conti e lavorare per ri-aprire il dialogo.
Massimiliano Panarari
è sociologo della comunicazione, saggista e consulente di comunicazione politica e pubblica. È professore di ruolo alla Università Mercatorum di Roma, e insegna inoltre all’Università Luiss Guido Carli di Roma, alla Luiss School of Government e all’Università Luigi Bocconi di Milano. È editorialista dei quotidiani La Stampa, Il Mattino di Padova, Il Piccolo e Giornale di Brescia, collabora con L’Espresso, Il Venerdì di Repubblica e con siderweb.
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