17 maggio 2023 Translated by Deepl
Made in Steel si è confermata anche la casa di chi fornisce le tecnologie per fare l’acciaio, non solo di chi lo produce, lo commercia e lo utilizza. Eccellenza completamente italiana in questa parte della filiera è la friulana Danieli, presente in fiera con la controllata ABS, di cui siderweb ha incontrato l’amministratore delegato Giacomo Mareschi Danieli.
Negli ultimi anni, sulla scia anche della transizione verso la sostenibilità e dei buoni risultati economici, abbiamo visto una forte spinta al revamping degli impianti. Anche il 2023 sta mantenendo il medesimo trend? Su cosa si concentrano le richieste dei clienti?
Riteniamo che il 2023 sarà comunque un buon anno e rimarrà sui trend di quello passato. I clienti chiedono sempre la stessa cosa: soluzioni che gli garantiscano di poter essere sostenibili, finanziariamente, ecologicamente e socialmente. Una volta si chiamava efficienza, poi Industria 2.0-3.0-4.0, ora lo chiamiamo acciaio green. Ma il punto è sempre lo stesso, creare più valore utilizzando meno risorse. La tecnologia pertanto è e rimarrà fondamentale e noi siamo ottimamente posizionati grazie ad ingenti investimenti e ottime idee sviluppate. Ultimamente, oltre alle richieste di efficienza, si sono unite quelle specifiche di decarbonizzazione. Anche i clienti che non erano abituati a investire si sono visti costretti a farlo pena la scomparsa. Questo sostiene oltremodo aziende come la nostra, piene di tecnologia, ad essere ancora più di successo.
Ci sono aree che vi stanno dando maggiori soddisfazioni? Quali invece quelle più critiche?
Gli Stati Uniti sono il nostro primo mercato grazie alla loro strategia di rendersi più indipendenti possibile. La Cina rimane molto importante, non più per quantità ma per tecnologia. La richiesta principale dei nostri clienti cinesi è sempre di più tecnologia avanzata. L’India è il Paese con le migliori prospettive e che presumibilmente darà le migliori soddisfazioni nel passato. Anche qui abbiamo fatto grossi investimenti. L’Europa, grazie alla spinta della decarbonizzazione, torna ad essere un mercato strategico. Il Sud America rimane stabile, mentre l’Africa rimane un mercato tutto da sviluppare. Per ora è dominato da offerte tecnologiche low cost, ma come accaduto dappertutto arriverà a chiedere consistentemente alta tecnologia mano a mano che si svilupperà.
Cosa si aspetta per la seconda parte dell’anno?
Stiamo vedendo una grandissima spinta verso le acciaierie elettriche e pensiamo che anche l’alluminio avrà un nuovo ciclo di gloria.
Danieli è ormai una presenza stabile all’interno di Made in Steel, cosa vi spinge a voler essere presenti?
Eventi grandi e ben organizzati come questo sono per noi una grande occasione, da un lato per mostrare e promuovere i prodotti e la tecnologia dell’ABS e dall’altro per incontrare in un unico momento la maggior parte dei nostri partner italiani ed europei.
La vostra azienda è costantemente vocata all’innovazione. Cosa dobbiamo aspettarci per i prossimi anni, quali sono le tecnologie in fase di studio che ritenete possano avere il maggior potenziale di sviluppo nell’industria siderurgica?
Sicuramente il forno digitale, la più grande innovazione nello steelmaking degli ultimi decenni, sarà sempre più popolare. Questo insieme alle tecnologie a zero emissioni, che sono disponibili oramai da parecchi anni ma che solo ultimamente vengono prese in seria considerazione. Inoltre, stiamo investendo molto nella gestione tramite AI non solo a livello di macchina ma a livello di impianto completo. L’unione di tecnologia meccanica, elettrica e di intelligenza artificiale sarà quindi il punto chiave per le soluzioni in sviluppo che nel prossimo futuro saranno lo standard.
Davide Lorenzini
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