15 marzo 2023 Translated by Deepl
Ordini di tondo dall’Algeria e di tondo e billette da Israele, inimmaginabili fino a un mese fa. Sono i primi effetti del terremoto che ha sconvolto la Turchia e che, seppur forse dettati dall’emotività in questa fase, sono i primi indizi della riconfigurazione degli scambi dei prodotti lunghi nel Mediterraneo.
Lo ha spiegato l'amministratore unico di Efb Trading Ennio Busseni, intervenendo al webinar di siderweb “Terremoto in Turchia: un altro cigno nero per l’acciaio?”.
«Come dopo tutte le grandi disgrazie, pensiamo alla pandemia o alla guerra in Ucraina, anche questa volta potranno aprirsi delle opportunità. In questo caso, nei prossimi 4-5 anni – ha detto –. Ballano grandi volumi, parliamo di milioni di tonnellate, che porteranno lavoro alle nostre aziende e all’Europa».
Con la produzione della Turchia che, nel medio periodo, sarà assorbita dalla ricostruzione, aumenterà la richiesta di rottame nel Paese e diminuirà il suo export di lunghi, lasciando scoperti mercati tradizionalmente appannaggio della siderurgia turca. «Abbiamo avuto richieste di billette e di tondo da Israele, che non registravamo da tempo. Forse dettate più dall’emotività, in questa fase, che non da vera necessità. Me le sarei aspettate più avanti». Un effetto l’ha certamente avuto il proclama di Erdogan sulla necessità di 4 milioni di tonnellate di tondo in 3-4 mesi. Busseni ha registrato variazioni di mercato anche in Algeria. «Nonostante il dazio che ci penalizza, stanno arrivando richieste per certe nicchie di prodotto prima esclusivo appannaggio della Turchia. Credo si stiano aprendo nuovi spazi». Nei giorni scorsi «colleghi hanno addirittura esportato tondo in Turchia, impensabile fino a qualche mese fa» ha aggiunto.
Oggi il Paese ha ancora spazio per l’export, ma nei prossimi mesi ci si attende un cambio di rotta dei prodotti turchi verso il mercato interno. «Finirà l’invio di billette turche nel Mediterraneo – ha detto ancora Busseni – e si apriranno buone possibilità per i nostri produttori».
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