24 gennaio 2023 Translated by Deepl
L’impatto della crisi energetica sarà «necessariamente quello di un’accelerazione sulle energie rinnovabili». È questo il cuore della presentazione che Amedeo Rosatelli, senior partner di SERE, ha tenuto nel del webinar di siderweb «ENERGIA & MATERIE PRIME VERSO NUOVI ORIZZONTI».
L’esperto, infatti, ha evidenziato come l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e la crisi di approvvigionamento che ne è stata conseguenza hanno dimostrato la vulnerabilità di un sistema in una fase di transizione; pertanto per il futuro servirà una sensibile accelerazione negli impianti rinnovabili a fianco di una messa in sicurezza degli approvvigionamenti di gas che è la materia prima chiave per la transizione. Questo si deve tradurre in un potenziamento di gasdotti e capacità di stoccaggio a fronte dei 60/70 GW aggiuntivi di energia da fonte rinnovabile necessari per rispettare gli obiettivi Ue.
Particolarmente interessante anche l’excursus storico fatto da Rosatelli dal punto di vista energetico, una panoramica che ha mostrato come «i problemi sul fronte energia venivano ben più da lontano rispetto al solo scoppio della guerra. Raffrontando l’evoluzione di PUN e TTF dal 2019 si nota che il trend di salita è iniziato già dalla fine del 2020 per la ripresa dei consumi post Covid, combinato con un progressivo abbandono delle fonti fossili a seguito delle politiche ambientali» ha spiegato Rosatelli.
Il punto più critico vissuto ad agosto dello scorso anno è stato generato da una serie di concause a cui si dovrà prestare attenzione. «La domanda è stata sostenuta da una corsa al riempimento degli stoccaggio, che forse non è stata fatta con troppa saggezza. Su questo hanno poi inciso il crollo della produzione di energia idroelettrica nazionale (-33% in un anno), il calo degli arrivi dall’eolico tedesco e il nucleare francese, oltre che il sostanziale stop dal 31 agosto degli arrivi di gas dal Nord Stream. Il risultato è stato di un maggior ricorso alle centrali a turbogas e quindi a una domanda maggiore rispetto al passato».
Rosatelli ha anche mostrato come, nonostante un calo dei consumi nell’ordine dell'1% Italia, -5% Francia, -2% Germania, i prezzi non ne hanno dato indicazione, a causa di stoccaggi troppo bassi prima dell’avvio delle tensioni.
L’esperto ha anche fatto il punto sulla parte di incentivazione alle imprese, rimarcando come nel 2022 il Governo italiano ha messo in campo 9 miliardi di euro per la riduzione degli oneri di sistema, 11,5 miliardi di euro per i crediti di imposta e 8,9 miliardi di agevolazioni Iva, misure che però non saranno completamente riproposte nel 2023. Rosatelli ha indicato che «l’attuale Finanziaria prevede l’allungamento solo per il primo trimestre e solo per le utenze piccole della riduzione degli oneri di sistema. Il prolungamento per il primo trimestre del credito di imposta su energia e gas. Probabilmente dato il maggior calo dei costi energetici rispetto alle previsioni, si potrebbero liberare risorse da riallocale per calmierare il prezzo dei carburanti».
Davide Lorenzini
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