6 dicembre 2022
È l’incertezza a giocare un ruolo cruciale in questo finale d’anno. Ne è convinto il presidente e CEO di Acciaierie Venete, Alessandro Banzato. L’imprenditore padovano è intervenuto nel corso dell’ultimo appuntamento del 2022 con i webinar di siderweb “MERCATO & DINTORNI”.
Guardando all’anno in conclusione, Banzato ne ha rimarcato la doppia faccia, dapprima positiva e poi sempre più complicata dal momento che i picchi di costo dell’energia hanno costretto i siderurgici a degli "slalom produttivi" mai visti prima.
«La vera discriminante di questo finale d’anno che sta condizionando anche tutte le considerazioni sul prossimo è senza dubbio l’incertezza – ha detto l’imprenditore –. La situazione potrebbe evolvere verso una stabilizzazione e persino in un piccolo rimbalzo degli ordinativi da parte dei clienti. Il fatto che però non ci siano punti fermi non permette alle dinamiche positive di svilupparsi. Gli elementi positivi sono il fatto che l’Europa ha dimostrato una miglior resistenza rispetto ad altre aree che hanno trainato l’economia globale negli ultimi anni. Pertanto, ritengo ci siano diversi elementi da monitorare da vicino per poter capire quale evoluzione potrà avere il prossimo anno. Credo che anche i grafici dei prezzi abbiano mostrato come probabilmente siamo vicini a un punto di minimo e anche in questo caso per l’avvio del 2023 è difficile capire cosa aspettarsi».
Per Banzato inflazione e rincaro del costo del denaro, oltre che sulle imprese, andranno a impattare sulle famiglie, i cui acquisti condizionano per effetto domino tutte le filiere produttive.
Guardando al futuro dell’acciaio italiano ed europeo, il tema per eccellenza sarà quello del rottame. «Se partiamo da un punto di vista della decarbonizzazione – ha spiegato il presidente di Acciaierie Venete – è chiaro che la produzione da forno elettrico continuerà ad aumentare e di conseguenza il consumo di rottame. Per questo come produttori abbiamo deciso di creare un consorzio per valutare dove sia possibile installare un impianto per la produzione di DRI a prezzi competitivi. È un lavoro appena avviato, ma crediamo che ci potrebbe dare ottimi risultati nei prossimi anni. E questo lo stiamo guardando anche in tema di energia per poterla importare “pulita” anche da fuori Italia».
Banzato si è detto soddisfatto di come il nuovo esecutivo si sta muovendo su temi come l’energia e il PNRR. Non ha invece nascosto qualche critica per il mancato sostegno ai meccanisti dell’Industria 4.0. «Credo che sia un elemento che debba essere ripreso e rilanciato. Anche perché a fianco del miglioramento tecnologico le agevolazioni hanno portato anche a una crescita professionale degli addetti che utilizzano gli impianti».
Chiudendo sulle prospettive di Acciaierie Venete, Banzato ha detto che per la sua azienda «il 2022 è stato comunque un buon anno, nel confronto con un 2021 più difficile. Sul fronte investimenti proseguiamo il lavoro sulla decarbonizzazione e sullo sviluppo di nuovi prodotti. In particolare, avvieremo la sostituzione dei forni fusori prima a Padova, poi in altri impianti. Interventi che avranno effetti significativi per abbassare ulteriormente le nostre emissioni di CO2. Potrebbero esserci sviluppi anche sul fronte acquisizioni e fusioni, non tanto per le possibili entrate di fondi in aziende quanto per un rafforzamento di filiera».
Davide Lorenzini
8 novembre 2024
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