12 aprile 2022 Translated by Deepl
«L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha certamente provocato un cambiamento di scenario sul mercato internazionale e ha portato a uno squilibrio tra domanda e offerta, oltre che tra prezzi e costi».
A dirlo è stato Tommaso Sandrini, amministratore delegato di San Polo Lamiere nel corso del webinar “Russia-Ucraina: l’impatto sul mercato dei piani” organizzato oggi, martedì 12 aprile, da siderweb, evidenziando che se «il settore dei piani risente in forma indiretta dalla sospensione delle forniture da Russia e Ucraina, per bramme e lamiere da treno sarà difficile assorbire lo shock che la guerra sta provocando».
Anche perché, secondo Sandrini, «il trend negativo era già di fatto iniziato e poi aggravato prima dal Covid e poi dalla guerra, tanto che, stanti i seri problemi relativi agli approvvigionamenti e al calo delle disponibilità, si devono riprezzare i rischi, compresi quelli relativi alla logistica».
Sollecitato da Lucio Dall’Angelo, l’amministratore delegato di San Polo Lamiere ha anche affrontato il tema della salvaguardia: «Non ne sono mai stato un estimatore – ha chiarito – anche se per onestà intellettuale va detto che anche nel prossimo futuro un sistema di protezione degli scambi permarrà, magari con una normativa più orientata a tener conto delle caratteristiche relativa ad aree omogenee o affini. Per ora si sono fatti interventi d’emergenza legati alla guerra, ma sarebbe necessario pensare a misure strutturali, perché non è sano passare tanto tempo a studiare le quote ed evitare di incappare nei dazi».
Quanto ai livelli di prezzo con i quali gli operatori della filiera sono chiamati a confrontarsi, Tommaso Sandrini ha spiegato che «ribaltare a valle gli aumenti è indispensabile visto il livello che hanno raggiunto, ma questo provoca grande preoccupazione perché risultano difficilmente sopportabili per gli operatori a valle».
Che al momento «anche su nostro consiglio – ha spiegato Sandrini – preferiscono non fare scommesse e comprano solo quello che serve nell’immediato, tanto che oggi i clienti acquistano “sul mese” non “sul trimestre” come avveniva anche nel recente passato».
I prezzi dei prodotti siderurgici, comunque, «resteranno molto più alti di quelli a cui siamo stati abituati, anche se questo potrebbe innescare un fenomeno inflattivo che potremmo definire “buono” perché non indotto da fattori esterni com’è avvenuto anche di recente».
Per San Polo Lamiere, però, «un mercato così isterico comporta dei rischi per chi, come noi, non può evitare di fare magazzino, anche se il fatto di essere caratterizzati da una forte diversificazione di prodotti e clienti ci aiuta molto».
Sul tema energia, poi, l’amministratore delegato d San Polo Lamiere è stato netto e deciso: «Serve un percorso alternativo per raggiungere un livello di indipendenza dal fossile che resta l’obiettivo da raggiungere e – a proposito dell’attività del governo italiano – sostituire la dipendenza da Russia con quella dall’Algeria non può essere la soluzione finale».
A proposito del gruppo, Tommaso Sandrini ha raccontato di «un 2021 che possiamo definire ottimo, con un incremento dei volumi del 20-25%, confermato anche in avvio di 2022, almeno fino allo scoppio della guerra e una risposta positiva anche dei nostri clienti quanto a regolarità nei pagamenti. Ora, però, siamo preoccupati per loro in quanto temiamo che non potranno essere in grado di trasferire a valle i propri costi di produzione in tempi rapidi e, da parte nostra, cecheremo di affiancarli, soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà e consolidando i rapporti storici».
Marco Torricelli
8 novembre 2024
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