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"MERCATO & DINTORNI", «serve un equilibrio dinamico»

Cavalli (Alfa Acciai): «Oggi siamo come surfisti che devono riuscire a cavalcare le onde per poter crescere»

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«Credo che in questa fase ci stiamo muovendo come un atleta che fa surf. Vediamo le onde, dobbiamo leggere le variabili e provare a cavalcarle trovando il punto di equilibrio per non cadere ed essere travolti. Sicuramente è rischioso ma lo ritengo migliore che sedersi sulla spiaggia e non fare nulla».

Ha usato questa metafora il direttore generale di Alfa Acciai Giuseppe Cavalli, per raccontare cosa sta vivendo il settore siderurgico, e forse l’intera industria italiana, in questo momento di profonda incertezza e con molteplici variabili che cambiano di continuo, proprio come il moto ondoso del mare.

Ospite del quarto appuntamento del 2022 di siderweb con i webinar di "MERCATO & DINTORNI", il manager bresciano ha offerto uno spaccato forse con poche previsioni ma con una lucidissima analisi delle dinamiche in atto.

«Sia nelle attese degli operatori che nei grafici degli analisti abbiamo notato come, nonostante la grande incertezza presente sui mercati, tutti si aspettino ulteriori rialzi di prezzo. A maggior ragione visto che i coils, nonostante abbiano già avuto rincari importanti, sono dati ancora in crescita».

Incalzato dalle domande di Lucio Dall’Angelo, Cavalli ha anche offerto uno spaccato della sua visione del mondo russo, conosciuto in prima persona nei dieci anni passati con il gruppo Merloni. «La Russia sin dal passato è un grande consumatore di prodotti ad alto valore aggiunto come auto, elettrodomestici, ed altri beni, mentre è un grande esportatore di materie prime. Dopo la caduta di Eltsin, si pensava che il Paese potesse evolversi da una cultura quasi da vassallaggio, ad una borghese in cui si potesse creare un ceto medio. Sebbene questo passaggio sembri incompiuto sono fiducioso che i giovani che hanno studiato in Europa possano ancora completarlo. Credo che la ruota russa continuerà a girare nonostante le sanzioni, bisogna capire dove si vuole tenere il perno, se in Europa o in Cina. In questo secondo caso credo che sarà l’Ue a doversi preoccupare dell’autarchia».

Un elemento fondamentale che la crisi russa ha fatto emergere è che l’Ue, in particolare nei lunghi in acciaio, è passata da un’overcapacity ad uno shortage di materiale, dal momento che si è chiuso il rubinetto dei semilavorati che permetteva di mantenere altissimo l’output.  

È proprio nel passaggio dedicato al governo della complessità che Cavalli ha utilizzato la metafora del surfista e del concetto di equilibrio dinamico; per poi spostare invece il focus sul tema della sostenibilità e del consumo di rottami.

«Abbiamo visto in precedenza come la forchetta tra il prezzo del rottame e quello dell’iron ore si stia progressivamente divaricando, questo perché vi è un processo di spostamento delle produzioni verso il forno elettrico più ecocompatibile. Personalmente in generale ritengo che dobbiamo inevitabilmente muoverci in questa direzione, ma perché si riesca a raggiungere risultati concreti si deve raggiungere uno stato di economia circolare industrializzata e sostenibile, e per questo dobbiamo salvaguardare quella che è la nostra miniera europea ed evitare quella che può diventare una vera e propria emorragia».

Cavalli ha poi rimarcato come la dimensione di scala delle aziende possa contribuire a fornire una solidità ai gruppi necessaria per operare: «Credo che oggi creare un gruppo, una filiera basata sulla sostenibilità sia fondamentale, ritengo però che un’eccessiva parcellizzazione non sia la risposta giusta e sarà fondamentale identificare e raggiunge la dimensione di scala corretta per restare in equilibrio».

Sebbene per il manager bresciano sia impossibile fornire una risposta concreta agli sviluppi futuri, Cavalli ritiene che ci si dovrà aspettare uno scenario da «on-off (acceso-spento ndr.)». «Saremo in regime di on-off per l’energia, on-off per le materie prime, on -off per le richieste dei clienti che a loro volta producono a singhiozzo. E dalla pandemia abbiamo imparato che fermarsi nel momento opportuno non è il male. Il tutto in un equilibrio dinamico che ci porta a transitare nelle difficoltà per essere pronti alla ripartenza».  


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