
Lunghi: bene produzione ed export
Difficoltà del consumo interno. Il mercato europeo soffre per disallineamento tra rottame e minerale
5 aprile 2022 Translated by Deepl
Dal 2010 a oggi, la produzione nazionale di lunghi ha avuto performance migliori rispetto a quella dei piani e dell’acciaio in generale. È cresciuta la presenza sul mercato estero, ma ci sono state e restano difficoltà nel consumo interno. La fotografia del comparto è stata scattata da Stefano Ferrari, responsabile dell’Ufficio Studi siderweb, nel corso del webinar “MERCATO & DINTORNI”, che si è tenuto questa mattina.
Mentre nel 2021 la produzione di lunghi ha fatto registrare il miglior risultato dell’ultimo decennio, «il consumo apparente di prodotti lunghi ha perso circa 5 milioni di tonnellate e nel 2020 ha avuto il peggior andamento dal 2009, con un calo del 18% dal 2019. Dal 2012 – ha spiegato Ferrari – i lunghi sono entrati in forte crisi, mentre il consumo di acciaio in generale è tornato nel 2018-19 sui livelli del 2010».
Quanto al commercio estero, nella tendenza di lungo periodo l’Italia è esportatore netto, con un saldo positivo che ha oscillato tra 1,5 e 2,5 milioni di tonnellate circa.
Per i prezzi, poi, sono stati 24 mesi sull’ottovolante quelli tra marzo 2020 e marzo 2022. E nelle ultime 5 settimane, il tondo ha guadagnato 333 euro la tonnellata; le travi 392; i laminati mercantili 314; la vergella da trafila 309. Il rottame è salito di circa 50 euro la tonnellata.
Una crescita ben inferiore rispetto a quella fatta registrare dal rottame turco, che è balzato a circa 660 dollari la tonnellata «dopo una volatilità enorme, con prezzi già molto alti. Vero che la domanda era crescente – ha spiegato Emanuele Norsa, Kallanish e collaboratore siderweb – ma la mancanza di forniture dal Mar Nero e altri problemi continueranno a mantenere i prezzi alti».
Un salto «fuori da ogni parametro e inatteso» è stato quello del tondo in Nord Europa dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, che è arrivato a circa 1260 dollari la tonnellata. Vero che «si inserisce in un percorso di apprezzamento dei lunghi e dell’acciaio in generale in Europa – ha detto Norsa -, ma la domanda è se ci dobbiamo attendere un ritracciamento o se abbiamo fatto un nuovo scalino da cui sarà difficile scendere».
Infine, il mercato europeo sta soffrendo anche «per il disallineamento dell’andamento dei prezzi di rottame e minerale di ferro, arrivato ora a superare i 500 dollari. La competitività tra le due produzioni è ancora più sotto pressione».
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