5 aprile 2022 Translated by Deepl
«Il momento che stiamo vivendo, soprattutto a causa delle incertezze indotte dalla guerra, è complesso da analizzare, ma io penso che sia difficile trovare motivi per un possibile ritracciamento dei prezzi come pure, però, di nuovi aumenti bruschi. Penso che, almeno per il prossimo mese, assisteremo a movimenti laterali».
A dirlo è stato Roberto de Miranda, membro del Comitato esecutivo di ORI Martin, intervenendo al webinar "MERCATO & DINTORNI", organizzato da siderweb e dedicato sia all’acciaio al carbonio che agli acciai speciali.
«I costi aumentano continuamente – ha spiegato de Miranda – e noi produttori siamo costretti a chiedere aumenti ai clienti anche in un momento in cui, con cantieri che stanno rallentando proprio per i costi, la domanda è in diminuzione».
Aumenti che determinano «una perdita di marginalità, per la nostra azienda, tanto che veniamo da un 2021 difficile sotto questo punto di vista, con un Ebitda basso per i nostri standard».
Per fortuna, ha spiegato il membro del Comitato esecutivo di ORI Martin, «abbiamo avuto l’intuizione di fare un contratto di acquisto dell’energia con la formula del PPA che ci ha permesso di tenere abbastanza sotto controllo il prezzo, mentre le misure prese dal governo, tipo il credito d’imposta, non sono certo state sullo stesso livello di quelle messe a disposizione dei nostri competitor europei».
De Miranda ha poi ricordato che «fare ricorso all’energia nucleare potrebbe essere interessante, ma si tratta di una soluzione a lunga scadenza. Mentre giudico positivamente, ed ho fatto i complimenti ad Antonio Gozzi al riguardo, il prolungamento dell’Interconnector per altri cinque anni, cosa che calmiererà un po’ il prezzo»
Rispondendo alle domande di Lucio Dall’Angelo, Roberto de Miranda ha poi ricordato quanto sia «difficile programmare l’attività giorno per giorno», per tentare di limitare le conseguenze dei rincari energetici che «ci costringono a fermare gli impianti in alcune ore della giornata, ma tenendo presente che dobbiamo rispettare i contratti con i clienti e quindi non possiamo prescindere da questo elemento».
E a questo proposito è stato illuminante un passaggio dell’intervento del membro del Comitato esecutivo di ORI Martin: «Oggi guardiamo prima i prezzi dell’energia che del rottame, cosa mai successa negli ultimi dieci anni».
Ricordando poi che, «questo stato di cose si riverbera pesantemente sul “circolante”, visto che i tempi di pagamento delle nostre bollette è decisamente più breve di quello richiesto ai nostri clienti per il saldo delle fatture», anche se de Miranda ha poi evidenziato che gli incrementi dei prezzi dei prodotti finali «creano l’aumento delle esposizioni degli stessi clienti».
A proposito del presente e guardando al futuro, Roberto de Miranda ha detto che «registriamo dei rallentamenti nella domanda dopo un 2021 migliore, con l’automotive che sconta la carenza di componenti, con il settore trucks che fa eccezione e dal quale riceviamo pressioni da parte dei clienti, mentre nel resto della filiera probabilmente ci sono magazzini forniti che limitano gli ordini».
Per il momento, ha anche spiegato il membro del Comitato esecutivo di ORI Martin «mi una fase attendista sul mercato, sempre a causa della situazione del settore automotive e noi dovremo avere la capacità di diventare molto più flessibili per rispondere ai picchi ed ai cali di domanda».
Importante, in conclusione, l’annuncio fatto da Roberto de Miranda: «Difficoltà o no – ha scandito – noi non blocchiamo gli investimenti programmati e soprattutto quello sul nuovo laminatoio di Ospitaletto (Bs) perché vogliamo restare competitivi».
Una riflessione sull'anno appena passato per affrontare insieme le sfide del prossimo futuro.
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