26 settembre 2024 Translated by Deepl
VICENZA – Un sentiment «relativamente negativo» ha caratterizzato il mercato siderurgico globale per la maggior parte di quest'anno. Tuttavia, «si osservano a livello internazionale alcuni segnali (da Stati Uniti e Asia in particolare) che indicano una potenziale stabilizzazione dei livelli di prezzo, in preparazione, forse, di una ripresa nell’ultima parte dell’anno». Lo ha affermato Emanuele Norsa, coordinatore contenuti di siderweb, nel corso della prima edizione del siderweb FORUM: «È ancora presto – ha proseguito – per ipotizzare che il 2025 sarà di effettiva ripresa, ma è plausibile pensare che, se non ci saranno nuovi imprevedibili sconvolgimenti legati alla politica internazionale, il prossimo anno porterà un riallineamento verso l’alto di alcuni valori e della domanda europea».
I macro-trend: domanda italiana in difficoltà
Sono 3 le grandi tendenze che stanno definendo il mercato dell’acciaio, secondo l’analisi presentata dall’Ufficio Studi siderweb. La prima tendenza è la stanchezza della domanda. «In questo caso, il quesito da porsi – secondo Stefano Ferrari, responsabile dell’Ufficio Studi siderweb – è se siamo di fronte a un riposizionamento strutturale o se, invece, si sta toccando il fondo». Che la domanda nazionale di acciaio sia in difficoltà lo si evince anche dall’osservatorio di siderweb: le rilevazioni riguardanti produzione, ordini e stock degli operatori, interpellati una volta al mese con un sondaggio durante il webinar MERCATO & DINTORNI, sono sempre state negative (eccezion fatta per il mese di aprile), indicando quindi un rallentamento delle attività, con un picco negativo a luglio. Sentiment tra lo stabile e il negativo, invece, per i prezzi dell’acciaio sul mercato nazionale tra marzo e settembre.
Le previsioni, tuttavia, seppur a livello globale, hanno il segno positivo. La World Steel Association prevede una crescita della domanda mondiale dell’1,7% nel 2024 e dell’1,2% nel 2025. Un ritorno alla media storica più recente (+1% annuo nel periodo 2019-2023), mentre nel decennio precedente aveva sfiorato il 3% annuo. Il raffreddamento generale della crescita, inoltre, è dovuto soprattutto alla frenata della domanda interna cinese.
La seconda tendenza, in corso ormai da qualche anno, è «la regionalizzazione dei volumi e dei prezzi, innescata da scelte politiche che si sono riflesse sul mercato. Un’onda di protezionismo che si è alzata nel 2015-2016, con la crisi del consumo interno in Cina che aveva portato a un’impennata dell’export cinese» ha spiegato Ferrari. Nel periodo 2011-15 veniva esportato il 29% dell’acciaio prodotto nel mondo. Una quota scesa al 27% nel 2016-20 e al 24% nel 2021-23 (-90 milioni di tonnellate commerciati). Quanto ai prezzi, «c’è stato uno scollamento tra i livelli registrati in Ue, in Usa e in Cina, figlio dell’interruzione del commercio tra le varie aree» ha spiegato ancora Ferrari. Nell’ultimo triennio, per esempio, la differenza di prezzi tra i coils cinesi e quelli statunitensi è stata stabilmente sopra i 350 dollari/tonnellata.
La terza tendenza è «il ridimensionamento della volatilità dei prezzi. La differenza tra il prezzo minimo e massimo dell’acciaio sul mercato italiano tra il 2017 e il 2019 è rimasta entro i 100 euro/tonnellata. Nel 2020-2022 si sono toccati livelli furi scala, superando anche i 700 euro/tonnellata per i coils a caldo. Nel 2023 – ha concluso Ferrari – siamo tornati a livelli più consoni e nel 2024, specialmente per i prodotti lunghi, le variazioni sono abbastanza contenute. Possiamo dire, insomma, che è stata riassorbita un’anomalia cui abbiamo assistito negli ultimi anni».
Nell’ultimo bimestre, il mercato italiano dell'acciaio ha continuato a soffrire per una domanda ridotta, come nei mesi precedenti, e la situazione è stata aggravata dagli effetti stagionali. Gli operatori della filiera, influenzati da queste condizioni di mercato, hanno fatto fermate estive più lunghe della media storica e molti hanno riavviato le attività solo a inizio settembre. Per quanto concerne i prezzi, sia a livello nazionale che europeo, il trend in atto è al momento calante.
Settembre è stato caratterizzato da prezzi in discesa per la maggior parte dei prodotti siderurgici in Italia, secondo gli indici pubblicati settimanalmente da siderweb. La tendenza al ribasso si è però affievolita durante la seconda parte del mese.
Redazione siderweb
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