22 marzo 2022 Translated by Deepl
«Anche l’ex Ilva di Taranto, e con Acciaierie d’Italia è in corso una seria interlocuzione, potrebbe trarre beneficio dall’utilizzo del polimero Bluair, che abbiamo messo a punto, che è frutto del riciclo della plastica e che sta già dando risultati eccellenti nelle acciaierie a forno elettrico che lo utilizzano come ottimizzatore di produzione in sostituzione del carbone».
A dirlo è stato Roberto Conte, amministratore delegato di I.BLU, azienda del gruppo Iren, nel corso del webinar “AAA Decarbonizzazione cercasi” organizzato oggi, 22 marzo, da siderweb.
Rispondendo alle domande di Lucio Dall’Angelo, Conte ha ripercorso brevemente la storia di Bluair: «Nel 2010 abbiamo iniziato un percorso con voestalpine, utilizzando solo plastica che non potrebbe essere riciclata altrimenti e dalla quale abbiamo ricavato il polimero che viene utilizzato come agente riducente». Quella esperienza, poi, «ci ha portato a collaborare con un gran numero di acciaierie italiane, a partire da Feralpi, Danieli, Pittini, ORI Martin, Alfa Acciai e Ferriera Valsabbia, ma l’elenco è davvero lungo, e anche con ArcelorMittal».
Il tutto, ha ricordato il CEO di I.BLU, «grazie a un prodotto italiano che non ha competitor in Europa e che è in grado di sostituire il carbone con effetti incredibili per risparmi economici ed effetti benefici sull’ambiente».
La riduzione delle emissioni di CO2, ha spiegato Roberto Conte, «è infatti del 35% sulla base della certificazione di ISPRA, ma possiamo garantire di aver ottenuto anche risultati migliori». In sostanza «un’acciaieria che utilizza 5mila tonnellate di Bluair, taglia dello stesso quantitativo le proprie emissioni in atmosfera». Senza dimenticare il «minor impatto derivante dall’abbattimento di diossine e altre sostanze inquinanti che un’acciaieria emette utilizzando la polvere di carbone».
E poi c’è l’aspetto economico: «Considerando la riduzione delle quote ETS, il risparmio, compreso tra l’1,5 e il 3% dei consumi elettrici, ed altre voci accessorie – ha spiegato Roberto Conte -, si può quantificare che per ogni tonnellata di Bluair utilizzata il risparmio per un’acciaieria sia compreso tra i 280 e i 300 euro».
A San Giorgio di Nogaro (Ud), dove al momento è operativo l’impianto di produzione del polimero, «siamo nella fase finale della messa punto degli impianti che ci permetteranno, entro l’estate – ha detto ancora il Ceo di I.BLU – di raggiungere le 70mila tonnellate di capacità produttiva annuale, ma un secondo impianto con le stesse caratteristiche è in fase autorizzativa e, in caso di picchi della domanda, c’è il nostro sito di Rovigo, che normalmente opera su altri prodotti, ma che può essere facilmente dedicato a produrre altre 40mila tonnellate di Bluair».
Marco Torricelli
30 aprile 2025
L'intervista a Simone Pavan, Technical and Marketing manager ifm electronic, che dal 6 all'8 maggio parteciperà a Made in Steel.
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