8 marzo 2022 Translated by Deepl
«Il Piano nazionale di ripresa e resilienza rappresenta senza dubbio un grande sforzo per il nostro Paese ma, avendolo studiato a fondo, credo di poter dire che c’è ancora molto da definire». A dirlo è stato Enrico Frizzera (CEO e General Manager di Manni Group) nel corso del webinar "PNRR: l’acciaio alla prova della crescita", organizzato oggi da siderweb.
CEO che ha poi spiegato che «molto interessante e già avviato mi sembra il complesso delle iniziative riguardanti la transizione 4.0, oltre a quelle che erano già state coinvolte nella distribuzione dei vari bonus, mentre siamo molto indietro su tutto il resto perché è oggettivamente di difficile comprensione il meccanismo».
Un fatto certo, secondo Enrico Frizzera, è che «se si investe in costruzione ci sono ricadute molto ampie su un vasto panorama industriale, anche se c’è ovviamente da capire come il costo dei materiali inciderà sul complesso delle iniziative che saranno intraprese».
Quanto a Manni Group, secondo il CEO e General Manager «operare al momento è molto complicato a causa di una gestione dei listini che deve essere aggiornata praticamente di ora in ora ed è facile intuire che per un gruppo come il nostro, che movimenta 400mila tonnellate l’anno, la cosa è davvero impegnativa».
Come pure, ha spiegato Frizzera, «la gestione degli appalti, degli investimenti e l’organizzazione ottimale dei magazzini e delle scorte per poter fornire un servizio ottimale ai clienti».
Essendo Manni Group fortemente impegnato all’estero, è stato interessante il passaggio nel quale si è affrontato il tema di un possibile paragone tra l’Italia e gli altri Paesi: «Il trend generale è molto simile – ha ricordato Frizzera – pur ovviamente tenendo conto delle differenze specifiche delle specifiche realtà». Spiegando che «nei settori della logistica del freddo e dei data center le prospettive del gruppo, che con Manni Green Tech avrà buone opportunità anche in Africa, sono decisamente incoraggianti».
Soprattutto perché, «dopo un 2021 straordinario - con 840 milioni di fatturato, determinati anche dalla componente prezzi, ma grazie anche a volumi e marginalità, frutto anche delle scelte fatte nel recente passato - l’avvio del 2022 è stato molto positivo, pur dovendosi confrontare con le mutate dinamiche finanziarie che necessitano di grande attenzione».
Certamente, ha poi ricordato il CEO e General Manager di Manni Group, «la crisi sta impattando molto sul settore siderurgico e soprattutto nel comparto dei lunghi. La speranza è che la guerra finisca presto soprattutto per le popolazioni coinvolte, ma anche perché un orizzonte più limpido ci permetterebbe di programmare meglio le nostre attività». Tra le quali, ha anticipato Enrico Frizzera, «non sono escluse possibili acquisizioni».
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