8 marzo 2022 Translated by Deepl
Il PNRR e il Next Gen EU sotto la lente d’ingrandimento. Questo il tema della presentazione di Gianfranco Tosini (Ufficio Studi siderweb) durante il webinar «PNRR: l’acciaio alla prova della crescita» organizzato da siderweb.
«Il piano complessivo di rilancio dell’economia europea – ha spiegato – ammonterà ad oltre 800 miliardi di euro, dei quali 724 provenienti dal Recovery and Resilience Facility e 80 da altre fonti. Dei 724 miliardi del RRF, 338 saranno sovvenzioni e 385,8 prestiti finanziati con l’emissione di bond europei, fatto storico visto che è la prima volta che la Commissione percorre questa via». Gli obiettivi europei sono tre: la transizione verde, la digitalizzazione e investimenti dedicati soprattutto a sanità, inclusione sociale, educazione, cultura e sport. Gli aiuti sono ripartiti in base alla ricchezza dei singoli Paesi ed ai danni subiti a seguito dello scoppio della pandemia da COVID-19: quelli che beneficeranno maggiormente degli aiuti europei sono Bulgaria e Grecia (che riceveranno fondi pari a circa il 15% del proprio PIL), seguiti da Croazia ed Italia (circa 11%).
Nel nostro Paese è stato redatto un piano specifico, il PNRR, che per il periodo 2021-2026 prevede l’investimento di 235,1 miliardi di euro, dei quali 122,6 provenienti da prestiti e 68,9 da sovvenzioni. Il piano nazionale è molto articolato, prevedendo sei missioni, 16 componenti e 197 misure, delle quali ben 109 appannaggio della transizione verde e della transizione digitale dei processi produttivi. «Analizzando nel dettaglio quali settori saranno maggiormente interessati dagli investimenti – ha spiegato Tosini – si nota che le costruzioni ricoprono un ruolo di primaria importanza con il 43%-44% degli investimenti che gli saranno dedicati, seguiti dal manufatturiero (16%), mentre gli altri comparti toccati dal PNRR afferiscono soprattutto ai servizi».
Ma quale sarà l’impatto complessivo del PNRR sull’acciaio? «Analizzando le singole voci di spesa – ha concluso Tosini – si nota un impatto complessivamente moderato del piano sul consumo di acciaio continentale. In UE potrebbe concretizzarsi un incremento dell’1,1% annuo per cinque anni del consumo reale di prodotti siderurgici, pari a 1,5-2 milioni di tonnellate annue, mentre l’Italia potrebbe beneficiare in misura comparativamente maggiore, visto che gli aiuti hanno un’incidenza sul PIL maggiore. Le attese sono quindi per un +1,9% annuo circa, pari a mezzo milione di tonnellate in più all’anno».
Stefano Ferrari
8 novembre 2024
Nuova edizione del siderweb TG. #siderwebtg Credits: archivio siderweb; World Steel Association media library.
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