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Un 2021 straordinario anche per le ferroleghe

Manzaro, ForSteel: «Anno da incorniciare per risultati ma complicato per pianificazione e logistica»

Translated by Deepl

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Il 2021 non sarà ricordato come un anno straordinario solo per l’acciaio ma anche per materie prime come le ferroleghe. A confermarlo dai padiglioni di Made in Steel è l’ad di ForSteel Leonardo Manzaro, soddisfatto per un anno da incorniciare e che in pochi mesi ha permesso di spazzare via tutte le difficoltà vissute nel 2020.

Dottor Manzaro, che effetto fa tornare in fiera dopo questi quasi due anni di pandemia?

È sicuramente molto positivo, anche se il fatto di dover utilizzare ancora presidi come le mascherine ci ricorda che non siamo ancora tornati del tutto alla normalità. Certo è che è un inizio e aiuta a recuperare almeno in parte quel contatto umano che le call digitali e i lockdown ci avevano fatto perdere. Ritengo anche positivo che ci sia della presenza internazionale; anche noi sul fronte ferroleghe stiamo cercando di poter riproporre l’incontro annuale di Praga in presenza, dopo alcuni tentativi un po’ naufragati di provare a farlo in forma digitale.

Passiamo al mercato il 2021 è stato un anno straordinario per l’acciaio, i rialzi di consumi si sono riflessi anche sulle ferroleghe?

Il 2021 anche per le ferroleghe è un anno da “incorniciare” e da guardare ogni volta che ci si sente un po’ scoraggiati per ritrovare il buon umore. L’anno è andato molto bene soprattutto in termini di marginalità dal momento che alla fine del primo trimestre avevamo già recuperato in toto il risultato negativo del 2020. Un anno in cui sebbene abbiamo lavorato bene è stato il primo negativo per la nostra storia. L’anno è stato molto positivo e lo vedremo poi nei bilanci, anche perché non c’è stata una ferrolega che ha performato meglio di altre.

Quali sono state le dinamiche principali che hanno condizionato l’anno in generale? Alcuni produttori hanno anche segnalato che i vostri prodotti risentono del caro energia….

Sicuramente l’inizio dell’anno ha visto come prodotto trainante le leghe al manganese, per poi passare il testimone al cromo ed ora al silicio. Proprio sul ferrosilicio in questo momento la situazione non esagero a definire critica, manca materiale sul mercato si fatica a trovarne anche qualità minime ed addirittura non mi sorprenderei se alcuni produttori siderurgici dovessero fermare gli impianti per la mancanza di questa materia prima. Una dinamica che ha portato il prezzo a triplicarsi passando dai mille ai 3 mila euro la tonnellata. Se consideriamo inoltre che il proprio il silicio è correlato anche ai costi energetici, dato l’alto fabbisogno energetico per la sua produzione, capiamo bene quali componenti incidano su questi rincari.

Alla luce di quanto detto fino ad ora, il 2021 che anno è stato per For Steel?

Sul fronte dei risultati non posso che ripetere quanto il 2021 sia eccezionale; il rovescio della medaglia è però che è stato un anno molto difficoltoso dal punto di vista operativo. È stato un anno molto complicato per la pianificazione dell’attività anche per l’impennata dei costi della logistica, in particolare dei noli. Grazie alle quotazioni in continua ascesa siamo riusciti un po’ ad attutire l’impatto. Il fatto che le compagnie marittime abbiano voluto rivedere i contratti in essere è stata comunque una bella gatta da pelare nel corso di questo 2021, che comunque è stato un anno di soddisfazioni.

Cosa vi aspettate per il 2022, i vostri settori chiave torneranno ai livelli pre Covid?

Le previsioni per il primo semestre del prossimo anno restano buone, con quotazioni stabili o in salita. All’orizzonte resta però un’incognita sulla Cina, da paese produttore infatti è diventata una grande importatrice di ferroleghe da India ed Europa e questo sta facendo innalzare i prezzi, persino in maniera che non esito a definire eccessiva. Parliamo di incrementi giornalieri sul materiale indiano anche nell’ordine dei 100/200 euro la tonnellata.

E sul fronte degli investimenti, state puntando su qualcosa in particolare?

Già nel 2019 abbiamo acquisito una nuova aerea adiacente alla nostra proprietà, lo scorso anno avremmo dovuto avviare i lavori per la realizzazione di una nuova area di stoccaggio da 17.000 metri quadrati di cui 6 mila coperti. Un progetto che abbiamo dovuto rimandare ma che sicuramente prenderà il via nei prossimi mesi. Oltre alle nuove strutture procederemo anche all’acquisto di nuovi mezzi di movimentazione. Abbiamo anche altri progetti di miglioramento dell’impatto ambientale che alla luce del buon anno possiamo permetterci di concretizzare.


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