6 ottobre 2021 Translated by Deepl
Michele Ciocca, amministratore delegato di Aartee Distribuzione Italia, parte dell’omonimo gruppo internazionale, traccia da Made in Steel un primo bilancio del 2021 per la realtà che guida e, dal suo osservatorio, per il settore siderurgico. Con lo sguardo al futuro e al 2022.
Lei è amministratore delegato di Aartee Distribuzione Italia da poco più di due anni. Quale è il suo bilancio personale di questa esperienza?
Siamo partiti operativamente il 1 luglio del 2019. L’esperienza dal punto di vista manageriale è molto stimolante e positiva. E nel contempo parecchio impegnativa anche perché stiamo ancora attraversando fasi di difficoltà di varia natura. Abbiamo costituito un gruppo di professionisti affiatato e dal background consolidato nel settore. E questo certamente ci ha consentito di affrontare con maggiore forza e resilienza un periodo molto complicato, a seguito della pandemia.
Il settore degli acciai piani, a caldo e a freddo, da agosto ad oggi pare stia vivendo un momento di leggero riflusso che non mette tuttavia in discussione le ottime performance registrate nei primi mesi dell’anno. Condivide questa lettura?
Il 2021, malgrado il 2020 sia stato un anno senza precedenti, perché crescite di prezzo a questo livello non c’erano mai state, da un lato ha creato difficoltà per l’intero settore ma dall’altro pure opportunità. Chi aveva le carte in regola ha potuto beneficiarne.
Le difficoltà che sta affrontando il gruppo Liberty hanno provocato ripercussioni sulla vostra attività?
Non abbiamo legami societari con Liberty, siamo una società completamente svincolata ma avevamo e abbiamo ancora rapporti molto importanti in particolare per le forniture di coils. E quindi inevitabilmente ricadute ci sono state.
Automotive ed elettrodomestici quest’anno non hanno certo fornito grandi prestazioni. Come ha impattato questo sulla vostra attività?
Il settore degli elettrodomestici per noi quest’anno ha avuto delle performance straordinarie. Il medesimo discorso vale per l’automotive, almeno finché non si sono presentate le problematiche legate alla supply chain. Ora è in atto un rallentamento anche perché si tratta di settori che fino a fino all’intero mese di luglio hanno corso come mai prima, soprattutto se parliamo degli elettrodomestici. Abbiamo avuto solo difficoltà a reperire materiale a sufficienza.
Come avete fatto fronte alle problematiche connesse alla pandemia?
Per quanto concerne il 2020, da fine febbraio a giugno è stato un periodo difficile. Fortunatamente siamo una società con circa 20 milioni di euro di capitale interamente versato quindi avevamo da un certo punto di vista le spalle larghe. Certo non è stato facile riuscire a superare quel momento ma ce l’abbiamo fatta. Per quanto ci riguarda è stata quasi peggiore la crisi Liberty rispetto a quella connessa alla pandemia. Anche perché la congiuntura legata all’emergenza sanitaria ha coinvolto tutti, la crisi Liberty anche altri ma noi in particolare.
Cosa si aspetta dal 2022?
Tutti gli operatori economici auspicano una maggiore stabilità. Le variabili in gioco sono parecchie e ci sono ancora degli scompensi forti tra le varie aree. Che di solito non reggono a lungo e quindi bisogna vedere e capire dove si ritroverà un punto di equilibrio. E’ necessario muoversi con cautela. A livello generale io sono ottimista perché il Pnrr mette sul piatto molte risorse. Fondi che significano investimenti. E gli investimenti, siano essi sul fronte del digitale che delle infrastrutture, si traducono in bisogno d’acciaio.
8 novembre 2024
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