19 febbraio 2021
«La partecipazione a Made in Steel quest’anno ricopre un significato particolare: stiamo infatti uscendo gradualmente da un anno caratterizzato da forti limitazioni negli spostamenti e nei contatti e, proprio per questo, ci fa particolarmente piacere ritrovarci nuovamente insieme ai nostri clienti del settore siderurgico». Parola di Air liquide, che non mancherà a fieramilano Rho alla nona edizione della Conference & Exhibition. Lo ha spiegato Roberto Valzasina, Large Industries Commercial Director di Air Liquide Italia: «Made in Steel rappresenta un’importante occasione per poterci confrontare sui progetti in corso e sull’evoluzione del settore con gli attori che operano direttamente sul campo».
Vi presenterete alla filiera con nuovi progetti, proposte, investimenti in corso?
Uno dei temi principali che porteremo in fiera è quello dell’Energy Transition: Air Liquide è in una posizione ottimale per poter supportare l’industria siderurgica nei suoi progetti di decarbonizzazione. La filiera dell’acciaio, storicamente vista come un’“industria pesante”, è infatti oggi al centro di una profonda trasformazione nell'ambito della transizione energetica. Per questo ci piacerebbe confrontarci con i nostri partner sui temi delle offerte green e di come Air Liquide possa offrire loro supporto, in questa fase di trasformazione, tramite i propri gas tecnici, tra cui l’idrogeno.
Dopo una lunga fase di distanziamento forzato, cosa vi aspettate possa portare il ritorno in fiera e all’incontro tra operatori?
Tornare in fiera rappresenterà un modo di riavvicinarsi ad una sorta di “normalità” e di poter vivere il contatto con il cliente: un’occasione importante di relazione diretta, dopo un periodo caratterizzato da poche possibilità di scambio, e l’opportunità di confrontarci con i nostri partner della filiera dell’acciaio sugli orientamenti ed il futuro del mercato siderurgico.
Che conseguenze ha avuto sulle vostre operazioni il generale rallentamento delle attività siderurgiche registrato nel 2020?
Potremmo dire che nel momento in cui i nostri clienti del settore siderurgico hanno sofferto maggiormente, noi abbiamo sofferto con loro; infatti, durante la prima fase della pandemia, quando i nostri maggiori clienti hanno dovuto interrompere le loro attività per adempiere a quanto previsto dai decreti governativi, abbiamo registrato un importante calo delle nostre forniture e dovuto rallentare le nostre produzioni, pur senza fermarle del tutto dal momento che tra i nostri prodotti vi è anche l’ossigeno ad uso medicale. Ciononostante, a partire dai mesi estivi e poi nella parte finale dell’anno, abbiamo assistito con sorpresa ad una significativa ripresa dei consumi e siamo lieti di constatare la ripartenza del settore.
Come si è chiuso il 2020 e quali sono i vostri obiettivi per il 2021?
Il nostro obiettivo per il 2021, che sarà ancora un anno di transizione, è di consolidare alcuni progetti in atto e di porre le basi per ampliare il nostro portafoglio di progetti con un focus particolare sul tema della green economy e della transizione energetica. Per fare un esempio concreto, alla fine del 2020 abbiamo firmato il primo contratto di acquisto a lungo termine di energia elettrica rinnovabile per quasi 5 MW: un primo importante step per gettare le basi di un’economia sempre più sostenibile.
Quali sono i nuovi trend che si stanno imponendo nel comparto della fornitura di gas all'industria siderurgica?Uno dei trend che si sta maggiormente imponendo nell’ambito dell’industria siderurgica è la crescente attenzione per l’idrogeno, la sua produzione e le sue applicazioni nell’ambito della filiera dell’acciaio. In Germania, Air Liquide e thyssenkrupp Steel hanno avviato un progetto finalizzato alla produzione di acciaio a basso tenore di carbonio: per la prima volta, infatti, l'idrogeno verrà iniettato su larga scala per sostituire parzialmente il carbone polverizzato nell'altoforno durante la produzione di acciaio. La prima fase di test è stata completata con successo ed i risultati positivi ottenuti consentiranno a thyssenkrupp di estendere i test a tutti gli altiforni nella fase successiva e di prevedere un uso industriale di questa tecnologia su larga scala. Qualora venisse effettivamente implementata in tutti gli altiforni del sito, questa soluzione consentirà una riduzione delle emissioni di anidride carbonica legate al processo di produzione dell'acciaio che può raggiungere il 20%. Un progetto che testimonia concretamente il ruolo dell'idrogeno nella transizione verso un futuro a basse emissioni di carbonio e l’impegno del Gruppo Air Liquide per il suo sviluppo come soluzione chiave nel mix energetico del futuro.
Elisa Bonomelli
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