9 febbraio 2021
Due esperienze illuminanti su come e quanto la formazione del personale, ma ancor prima delle persone, possa risultare decisiva per il successo di un gruppo imprenditoriale, sono quelle messe in evidenza – attraverso le interviste realizzate dal direttore generale Lucio Dall’Angelo – nel corso del webinar "Steel Human - Il volto umano dell’acciaio".
Paola Perabò, EVP Human Resources del Gruppo Danieli, ha dapprima ripercorso la storia che ha portato alla realizzazione della Academy del Gruppo: «Dal 1995, quando è stata avviata una vera e propria scuola interna per giovani progettisti, esperienza poi trasferita anche in Tailandia e Cina, fino al 2013, quando l’Academy ha visto concretamente la luce»; per poi mettere l’accento sull’importanza che, anche per un Gruppo che opera a livello globale, riveste la relazione con il territorio, «perché la visione che ci guida, e cioè che sono le persone che fanno le cose, ci ha permesso di migliorare anche a beneficio della comunità».
Perché alla base di tutto il lavoro «c’è un importante scambio di dati tra chi in azienda si occupa di formazione e chi fa business», con una decisiva consapevolezza: «I supertecnici sono senza dubbio figure basilari, ma è importante anche saper gestire le persone. E questo è un aspetto fondamentale».
E quindi è stato ovvio ricordare le esperienze educative, che «partono dall’asilo nido e arrivano alla scuola media, con il trasferimento di nozioni di lingua e informatica, ma anche relative al team working e a progetti di collaborazione con istituti superiori della regione, che portano un centinaio di ragazzi all’anno in azienda. Alcuni di loro, peraltro, grazie a contratti di alta formazione». Esperienze attraverso le quali, ha scandito Paola Perabò, «letteralmente si forgiano e sanno poi fare meglio le cose», mentre attraverso il progetto JPM «circa 600 ragazzi vengono seguiti da tutor nel loro percorso di crescita».
A questo proposito l’EVP Human Resources del Gruppo Danieli ha ripreso un concetto già emerso nel corso del webinar e cioè l’importanza che la formazione interessi anche il personale docente della scuola, tanto che «il Gruppo è socio di due Istituti Tecnici Superiori in regione, ma anche in Lombardia e Umbria».
Ed i feedback interni, ha spiegato Marco de Gasperis, referente Academy del Gruppo Danieli, «sono molto positivi. Le persone comprendono che quello che si fa è utile per il loro lavoro e c’è grande partecipazione, come c’è stretta collaborazione tra Academy e azienda per capire quali profili servono via via che evolvono i sistemi produttivi e l’approccio ad essi». Ma non solo.
«Perché da parte nostra si cerca anche di anticipare le esigenze aziendali per far sì che il Gruppo possa restare competitivo. Tanto che attraverso il concorso interno DIA stimoliamo la presentazione di idee da parte dei collaboratori, anche al fine di rafforzare il senso di appartenenza di tutti loro».
Un tema, anche questo interessante, affrontato dal referente Academy del Gruppo Danieli, è stato quello relativo allo «scarso appeal della filiera rispetto ai giovani più interessanti con i quali si entra in contatto, ma ci siamo resi conto che quando si riesce a spiegare e a far comprendere quanta innovazione si fa in aziende come la nostra, i risultati non tardano ad arrivare». Per questo uno degli obiettivi è quello di «migliorare le relazioni con la scuola per far comprendere il livello di concretezza aziendale e la concentrazione sugli obiettivi».
Sull’esigenza legata al business di «strutturare la formazione e far evolvere il personale», ma anche sulla «razionalizzazione dei meccanismi formativi, grazie anche a rapporti esterni», si è incentrata la parte iniziale dell’intervento di Maurizio Dottino, Corporate Human Resources Director del Gruppo Marcegaglia, che ha ricordato come l’Academy aziendale «si inserisce nel progetto “Casa Marcegaglia”».
Insistendo anche lui sul fatto che «nei giovani c’è confusione perché la formazione scolastica, anche universitaria, è frammentata e poco chiara», Dottino ha spiegato che uno dei motori che alimentano le attività formative del gruppo è la volontà di «migliorare l’attrattività del settore» anche attraverso un «canale di interscambio tra interno ed esterno per far crescere i collaboratori e fornire strumenti per comprendere l’evoluzione e sentirsi parte attiva delle dinamiche aziendali».
Anche attraverso processi che «permettano di abbassare la psicologia dell’incertezza e aumentare il senso di appartenenza, che è fondamentale. Per questo, oltre a valori strettamente tecnici, vogliamo trasmettere quelli dell’impresa, a partire da come abbiamo reagito (anche scoprendo risorse interne inattese) al Covid».
Ricordando una storica affermazione di Steno Marcegaglia – «Noi non assumiamo, ma sposiamo le persone» – il Corporate Human Resources Director del Gruppo ha spiegato l’importanza di «trasmettere le potenzialità, anche in relazione ai processi green, ai giovani che entrano in contatto con noi e che non sanno che questi concetti sono ben radicati nella filiera. Ma anche quanto possa essere decisivo far comprendere loro quanto la crescita personale non possa prescindere da quella dell’azienda».
Lascia un Commento