19 gennaio 2021
Al mercato internazionale ed alle prospettive nel breve periodo è stato dedicato l’intervento di Emanuele Norsa di Kallanish, nel primo “Mercato & Dintorni” dell’anno organizzato da siderweb. L'analista ha ricordato «il salto in alto fatto registrare dal minerale di ferro in Cina dall’autunno ad oggi e che, dopo un ritracciamento alla fine dell’anno scorso, è poi tornato sui massimi».
Un aspetto interessante, sempre riguardo alla Cina, ha ricordato Norsa, «è rappresentato dal fatto che la crescita della produzione di acciaio, che ha superato il miliardo di tonnellate, è stata comunque inferiore a quella della domanda, sia apparente che reale, registrata in quel grande Paese e che ha supportato il settore».
Tanto che «per il 2021 ci aspettiamo una crescita dimezzata rispetto al 2020, con la domanda apparente che dovrebbe lievemente diminuire. Dovremo attendere un forte incremento dell’export cinese e un crollo delle importazioni».
Dopo aver ribadito che «ad oggi tutti i prezzi stanno salendo di molto», Norsa ha però fatto notare che «in Cina stanno rifiatando» e che «in Turchia il tondo è in calo, come pure il rottame, che oggi è a 450 dollari la tonnellata».
A questo proposito, ha spiegato, «sarà interessante verificarne il comportamento nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, per capire se si tratta di un ritracciamento o dell’inizio di un calo destinato a proseguire». Molto, ha detto Emanuele Norsa, sarà legato al commercio di tondo: «Se la Turchia riuscirà a venderne volumi importanti, infatti, il prezzo del rottame potrebbe tenere».
Sul commercio del rottame e relativo prezzo, in futuro, «potrebbe avere un ruolo decisivo ancora una volta la Cina, che dal 1° gennaio, dopo molti anni, ha riaperto all’import di questo materiale. Nel 2009 ne importava 13 milioni di tonnellate e gli analisti di Kallanish prevedono che nel 2021 potrebbero essere 10 i milioni di tonnellate importati dalla Cina. Un volume importante e che potrebbe, da un lato, creare problemi a Paesi come l’Italia, dove la difficoltà di approvvigionamento è nota; mentre dall’altro potrebbe determinare ulteriori rincari dei prezzi».
Sempre riguardo alle prospettive di mercato, Norsa ha ricordato che «a novembre la World Steel Association ha letto una ripresa della produzione europea, tornata sopra i livelli del 2019 e in questo 2021, con la ripartenza degli impianti di Gent e Taranto di ArcelorMittal, dovrebbe registrarsi un ulteriore e notevole incremento. Elemento interessante perché ad oggi continua ad esserci carenza di materiale sul mercato, fatto questo che se continuerà nei prossimi mesi supporterebbe i nuovi aumenti dei prezzi».
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8 novembre 2024
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