3 novembre 2020
L'apertura della fiera annuale Ecomondo è ormai un appuntamento fisso con gli Stati Generali della Green Economy presieduti da Edo Ronchi (nella foto di testa). Così è stato anche per l'edizione 2020, che si è aperta oggi e proseguirà in forma unicamente digitale fino a domenica 15 novembre. Tutti gli eventi saranno fruibili online.
Oggi la relazione di Edo Ronchi ci permette di guardare anche direttamente e senza filtri la situazione delle politiche green al di là dell'emergenza della pandemia in atto, anzi valutando quanto è avvenuto nel corso del 2020.
Il Consiglio degli Stati Generali della Green Economy raccoglie tra i suoi membri in qualità di stakeholder sia il mondo della ricerca sia esponenti di 69 organizzazioni imprenditoriali e industriali. Quindi si tratta di un osservatorio che offre una valutazione ampia sulla realtà italiana.
Innanzitutto Edo Ronchi ci ricorda come dobbiamo andare al di là delle emergenze sanitarie per non perdere l'opportunità e la necessità di agire sulle cause primarie della pandemia ancora in corso. Parla cioè dell'urgenza di impedire di manipolare senza senso di responsabilità specie e habitat naturali.
Per il resto anche le informazioni circa il progressivo miglioramento dei dati della Green Economy ha registrato un blocco nel 2020 dovuto allo spostamento di fondi finanziari e dell'attenzione pubblica e privata a gestire l'esistente con modalità che non sono green. Parliamo delle emissioni in atmosfera e della neutralità al 2050 a livello europeo. Edo Ronchi ci ricorda come l'industria dovrebbe passare dai 142 milioni di tonnellate di anidride carbonica equivalente a 76 milioni; i trasporti hanno visto durante il 2020 salire le emissioni e invece dovrebbero scendere verso i 70 milioni. Le proposte del Consiglio degli Stati Generali della Green Economy sono sintetizzabili in un elenco di priorità non rimandabili, perché dopo la pandemia da Covid-19 avremo il problema di affrontare una crisi climatica senza precedenti e che già sperimentiamo nell'innalzamento della temperatura media dal 2016 ad oggi.
Innanzitutto occorre creare una roadmap per la neutralità climatica con il punto fermo del 55% di riduzione al 2030.
Occorre poi indirizzare unicamente i fondi del piano Next Generation alla transizione tecnologica per la decarbonizzazione completa dell'economia. Poi impegnarsi per un utilizzo esteso dell'ecobonus del 110%. Infine occorre introdurre una carbon tax per i settori non coperti dall'ETS integrata con interventi sul settore sociale e di competitività.
Tutto questo sarà possibile solo alzando lo sguardo verso il futuro e verso gli obiettivi della Green Economy al 2030.
Maria Luisa Venuta
30 aprile 2025
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