21 ottobre 2020
Il numero di insolvenze aumenterà, nel mondo, di circa un terzo nell’arco di due anni (2019-2021) in tutte le economie avanzate. È la previsione che Coface, il principale gruppo mondiale di assicurazione del credito, ha presentato al webinar di siderweb “Reagire alla crisi: i settori utilizzatori di acciaio” che si è tenuto questa mattina. Nel mondo, l’aumento stimato è del 32%, così come in Italia; in Europa del 22%, nel Nord America del 41%.
Nella propria presentazione, Antonella Vona, Region Communication Director Mediterraneo & Africa - Direttore Marketing & Comunicazione Coface, ha spiegato che «il rischio è stato posticipato nel tempo dagli interventi pubblici» rispetto allo scoppio della crisi innescata dalla pandemia. Per questo, c’è il pericolo che si intensifichi «il fenomeno delle imprese zombie, che saranno cioè insolventi una volta che i provvedimenti pubblici saranno ridotti o revocati».
Per l’Italia, il rischio di insolvenza delle imprese è classificato B, ovvero “fairly light” (la scala va da A1 – very low a E – extreme). Meglio di noi sono posizionate tutte le altre economie forti dell’Ue, a partire da Germania e Francia (rischio A4 – reasonable), ma anche Spagna e Gran Bretagna.
«Un secondo lockdown è un rischio concreto – ha detto Vona – e il clima è di estrema incertezza, che rende difficile fare previsioni. Le imprese sono caute: hanno annullato o posticipato i progetti di investimento. A livello globale, si stima che nel primo semestre siano stati persi 400 milioni di posti di lavoro».
Un contesto nel quale Coface stima per l’Italia una contrazione del Pil dell’11,1% nel 2020, con un rimbalzo del 5,7% nel 2021. La Germania dovrebbe perdere il 6,6% nel 2020 e guadagnare il 4,3% il prossimo anno; il Pil della Francia è dato in contrazione del 10,4% nel 2020 e in crescita del 7,5% nel 2021.
14 marzo 2025
Nuova edizione del siderweb TG. Credits: archivio siderweb; World Steel Association; European Commission.
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