21 luglio 2020
«Per un genovese come me, nell’aver partecipato alla realizzazione del nuovo ponte per Genova (quasi 500 tonnellate dell’acciaio impiegato vengono da Duferdofin Nucor; ndr) prima dell’aspetto professionale, c’è l’emozione di aver contribuito alla realizzazione di un’opera bella e funzionale».
Lo ha detto Antonio Gozzi, Ceo di Duferco, intervistato dal direttore generale di siderweb Lucio Dall’Angelo nel corso del webinar di stamattina ed il cui tema portante era "L’acciaio per costruire le città, gettare ponti, creare reti".
Il Ceo di Duferco ha poi auspicato che il ponte «possa contribuire a dare nuovo slancio ad una città il cui porto, con un Paese nel pieno di una crisi mai vista prima ha visto calare del 20% il traffico commerciale nel primo semestre dell’anno, con picchi negativi del -43% degli elementi industriali e del -73% dei passeggeri».
Secondo Gozzi, poi, «la convivenza tra acciaio e calcestruzzo nelle opere edili è non solo possibile, ma fondamentale. Si tratta di un argomento, però, sul quale occorre lavorare ancora. Di sicuro comunque i due prodotti possono essere complementari nelle nuove tecniche di progettazione».
Il Ceo di Duferco ha poi spiegato che «le attività previsive sui materiali, che sono patrimonio delle imprese siderurgiche, possono essere utili in fase di progetto e su questo molto è stato fatto in quanto la relazione con i progettisti è costante. Io dico sempre, infatti, che noi non vendiamo travi, ma progetti».
Perché, ha proseguito, «nella progettazione, ad esempio, di un ponte ci si deve confrontare con temi quali “luci”, campate, spazi larghi, flessibilità dei materiali: tutti argomenti che noi affrontiamo sempre quando studiamo i materiali che escono dai nostri stabilimenti e lavoriamo per migliorarli».
Una serie di riflessioni sulle quali, ha spiegato Antonio Gozzi, «anche la Fondazione Promozione Acciaio lavora con grande cura, tanto che il rapporto con gli architetti è strettissimo, anche per ottimizzare e ridurre i tempi di realizzazione dei progetti e, come si è dimostrato, anche sotto questo profilo l’acciaio è fondamentale».
Un acciaio che, per il Ceo di Duferco, «deve diventare sempre più sostenibile, ma quello ottenuto da forno elettrico rappresenta già la più grande macchina di economia circolare in Europa. Ormai le acciaierie moderne recuperano praticamente il 100% delle acque utilizzate ed il 90% delle scorie di lavorazione, oltre ad aver avviato dei piani che le portano ad utilizzare sempre più energia elettrica ottenuta da fonti rinnovabili».
A questo proposito Antonio Gozzi, ribadendo gli impegni per la realizzazione del laminatoio per travi che Duferdofin Nucor installerà a San Zeno (BS) e che «sarà il più efficiente in Europa» ha ricordato che «sarà integralmente alimentato da energie verdi».
Lascia un Commento