14 luglio 2020
«Immagino una filiera siderurgica che certamente farà fatica a ripartire, ma la tempesta va attraversata e dal momento che le aziende di settore hanno fatto tanti “compiti a casa” e ora sono più forti, più capitalizzate e più strutturate, sono in condizione di affrontare le difficoltà con buone possibilità di successo».
A dirlo è stato Marco Mandelli, responsabile Corporate & Investment Banking UBI Banca, nel corso del webinar di siderweb "La finanza a supporto del mondo dell’acciaio" che si è svolto stamattina.
Mandelli ha poi ricordato che «nell’autunno del 2019 stavamo prendendo atto di fenomeni in evoluzione e che pur sulla base della caratteristica di ciclicità del settore dell’acciaio, ci facevano pensare che il 2020 potesse essere un anno positivo, ma poi è arrivato il “cigno nero” Covid che ha innescato quella che è la terza o quarta peggior crisi degli ultimi 150 anni e che ci impone la ricerca di strategie condivise per affrontarla». Soprattutto, non trascurando un argomento importante: «Come detto si tratta di una crisi importante, ma ci sono settori che stanno peggio della siderurgia, della cui catena del valore noi di UBI ci sentiamo parte integrante e siamo pronti a fare la nostra parte».
Un tema sul quale ha voluto insistere il responsabile Corporate & Investment Banking UBI, infatti, è stato questo: «La crisi non deve essere una scusa per non agire, ma deve essere una spinta a fare», ma anche a non trascurare che «dimensione e razionalizzazione sono argomenti decisivi, in quanto le imprese italiane medio-grandi sono migliori di molti competitor stranieri, ma il loro numero è troppo basso. È quindi auspicabile un processo aggregativo che ne incrementi la presenza e la potenzialità sugli scenari internazionali».
Ma par dar vita a tutto ciò «visto che il mercato mondiale in futuro avrà un assetto diverso da quello attuale e le aziende avranno necessità di affrontare fasi di efficientamento, prima di tutto servono imprenditori che si vogliono parlare, ma ancora oggi, e non è certo la prima volta che segnaliamo questo problema, si fa fatica a rendere possibile questo dialogo che è indispensabile per poter poi passare alla fase successiva, quella della collaborazione e magari dell’aggregazione».
Un primo passaggio, secondo Marco Mandelli, potrebbe e dovrebbe intanto essere quello di «non scaricare su altri problemi che potremmo risolvere insieme». Il riferimento è alla crescita preoccupante «del fenomeno degli insoluti», magari «facendo riferimento subito a strumenti che possono essere utilizzati al riguardo, perché ci sono stime che prevedono che a fine 2020 un terzo delle aziende sarà fortemente indebitato e, quindi, per le banche sarà molto difficile, l’anno prossimo, valutare richieste di affidamenti da parte di aziende che presenteranno bilanci non brillanti».
Sollecitato dal direttore generale di siderweb Lucio Dall’Angelo, poi Marco Mandelli ha detto solo poche parole su UBI: «Dopo tre anni di lavoro, avviato e svolto con grande determinazione, abbiamo ottenuto risultati di assoluto valore e oggi siamo sul podio delle prime tre investment bank italiane, ma vogliamo conservare anche il profilo di banca vicina ai territori nei quali operiamo, perché quel legame è decisivo».
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